Curare l’HIV? Gli scienziati della Temple University e dell’Università di Pittsburgh negli Stati Uniti sono ottimisti: pare si sia sempre più vicini a una possibile cura, nonostante saranno necessari ulteriori test per verificare il valore effettivo della scoperta.
La tecnica Crispr per combattere l’HIV
I ricercatori hanno affermato di aver dimostrato la possibilità di rimuovere il provirus dell’HIV-1 dalle cavie da laboratorio (topi), usando una tecnica di editing genico chiamata Crispr.
Sebbene ci siano dei margini di miglioramento, questo studio, pubblicato su Molecular Therapy, rappresenta un passo avanti verso una possibile cura sperimentale dell’HIV nell’uomo.
Analizzando lo stato di alcuni organi vitali delle cavie, i ricercatori hanno potuto constatare l’azione positiva del genoma “gene-editing“, iniettato una sola volta per via endovenosa, aprendo la strada all’escissione del DNA provirale HIV-1 nei tessuti animali, nonostante ci siano ancora alcuni ostacoli da superare.
HIV: i sintomi della malattia e le cure attuali
L’HIV, inizialmente, può presentare una sintomatologia simil-influenzale, che può durare anche diverse settimane: febbre, sudorazione notturna, dolori muscolari, affaticamento e linfonodi gonfi sono un segno della presenza del virus.
Nei primi giorni dopo il contagio, il virus potrebbe non essere riscontrato dal test dell’HIV, sebbene la malattia sia già infettiva e trasmissibile. Una cura precoce, nella fase nota come “primoinfezione”, potrebbe essere vitale per il paziente infetto, migliorando il controllo del sistema immunitario.
Attualmente i farmaci antiretrovirali disponibili risultano avere un’alta tollerabilità senza portare però a una totale regressione della malattia. Il modo migliore per star bene è comunque prevenire il contagio, evitando rapporti sessuali non protetti o la condivisione di aghi da siringa tra soggetti sieropositivi.
In alcuni casi, i pazienti ricorrono anche a terapie non convenzionali (secondo recenti indagini, circa il 26% dei soggetti), come integratori multivitaminci o fitoterapici, ovviamente non considerati efficaci dalla scienza.
Al momento, i farmaci disponibili possono solo fermare il replicarsi del virus dell’HIV all’interno del corpo umano e bloccare la sua progressione in Aids, senza debellare totalmente il virus. Per questa ragione, in futuro, il passo successivo sarà ripetere l’esperimento descritto sui primati, modello animale geneticamente più vicino all’uomo, ottenendo così dei risultati che si spera siano più orientati a una terapia definitiva.