Le bambine che diventano maschi: la storia vera dei guevedoces

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 30 Settembre, 2015

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Nascere donna e poi trasformarsi in uomo: un desiderio che si realizza? Forse molti di voi (sorridendo) staranno pensando che non sarebbe poi così male. In questo caso, il pensiero si fa reale, facendo impazzire endocrinologi e specialisti di ogni sorta.

La storia

Ci spostiamo nel piccolo villaggio di Las Salinas, a duecento chilometri dalla capitale della Repubblica Domenicana, dove da oltre 40 anni un mistero sembra non trovare una soluzione scientifica chiara: alcuni neonati nascono con sembianze femminili e a 12 anni diventano ragazzi.

Vi starete chiedendo tutti la stessa cosa. La risposta è sì. I genitali delle femminucce a poco a poco si trasformano in testicoli e pene. E non solo. Cambia la voce, la muscolatura e la trasformazione è fatta. Certo, per i genitori è uno shock: educare una bambina per poi ritrovarsi un maschietto.

Le percentuali del fenomeno sono notevoli: 1 bambino su 90 è colpito dalla mutazione.

Il medico domenicano Luis Guerrero è come ossessionato da questo fenomeno. Ha portato le sue indagini su Salinas e i “guevedoces” (ovvero i “pene a 12 anni”) alla Facoltà di Medicina della Cornell University di New York. Qui, assieme a un team di ricercatori, ha analizzato 24 casi che in comune hanno dimostrato di avere un’unica cosa: Altagracia Carrasco. Questo è il nome di una donna che potrebbe aver dato il via alla mutazione, come è risultato dagli studi dell’albero genealogico per 7 generazioni.

Il team della Cornell University ha poi pubblicato, nel 1974, guidato dalla documentazione dell’endocrinologa Julianne Imperato-McGinley, uno studio che spiega il fenomeno. Si tratta di una rarissima deformità genetica, probabilmente generata dall’assenza di 5-a-reduttasi, un enzima che trasforma il testosterone in diidrotestosterone.

In parole semplici, è come se all’organismo avesse inviato, con un ritardo di oltre 12 anni, il messaggio di sviluppare il pene per formare l’uomo.

Qual è la situazione oggi?

Pare siano 20 i casi registrati nel Centro America, come testimoniato nel documentarioCountdown to Life – the Extraordinary Making of You” della Bbc.

Si è raccontata la storia di Johnny, prima chiamato Felicita. Nata come una bambina, oggi 24enne uomo, ha affermato di non essersi mai sentita tale: “Indossavo la gonna ma non mi piaceva. Se vedevo i ragazzi, volevo sempre andare a giocare a calcio con loro“.

Quella dei “guevedoces” è dunque una condizione difficilissima da accettare. Inoltre, il pene che si forma è di dimensioni piccolissime e la sterilità è diffusa. Ci sono stati anche dei casi in cui i protagonisti hanno deciso di tornare a essere donne, sottoponendosi alla chirurgia plastica.

Insomma, mistero svelato, seppure i dubbi rimangono molti.

Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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