Sono 500mila i bambini che in Europa ogni anno nascono prematuri. Un numero importante che ha sollevato la necessità di stabilire un vero e proprio progetto per la tutela di questi piccoli neonati basato su tre elementi, ovvero:
- prevenzione delle nascite prima del termine della gravidanza;
- sicurezza durante il parto;
- assistenza post-ospedaliera dei neonati.
Oggi, Giornata mondiale dei nati prematuri, l’attenzione è puntata proprio su questi 3 obiettivi, come sostenuto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante un’intervista.
Le prospettive future
Per prima cosa, tra le prospettive per il futuro, c’è quella di migliorare le condizioni sanitarie, attraverso l’incentivo di un grande piano nazionale per la fertilità; il problema che emerge sin da subito è la difficoltà di garantire l’efficienza di tutte le strutture ospedaliere italiane e la formazione degli operatori sanitari. Soluzione? Secondo la Lorenzin, “l’applicazione del Patto della salute proprio nella parte in cui ci sono indicatori di qualità molto forti con una possibilità di verificarli in modo costante da parte del Governo“.
L’importanza della sensibilizzazione
Un altro punto chiave, a cui si dà rilievo proprio in questa giornata, è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. L’informazione, ancora una volta, gioca un ruolo da protagonista quando si parla di salute e prevenzione. È importante sapere che i rischi di mortalità in caso di nascite premature aumentano notevolmente e sono legati alle difficoltà di alimentazione del bambino, di respirazione e di normale sviluppo di tutti gli organi. Purtroppo, le statistiche indicano che il 63% dei neonati prematuri muore prima dei 5 anni di età.
Ma quali sono i fattori di rischio delle nascite premature?
Fumo, alcol e droghe, sono fattori di rischio già noti. A questi si aggiungono patologie croniche, sofferenza fetale o altri disturbi che possono dipendere da mamme o bambino, come per:
- i casi in cui si è già avuto in passato un parto prematuro;
- le gravidanze gemellari;
- le donne con problemi all’utero o al collo dell’utero.
È possibile prevenire un parto prematuro?
Anche in questi casi, prevenire è possibile. È necessario riconoscere subito i sintomi di una gravidanza a rischio per essere seguite dal proprio medico costantemente. Anche le terapie farmacologiche possono servire per rallentare o a fermare le doglie. I corticosteroidi, infatti, entro 24 ore prima del parto, contribuiscono alla maturazione dei polmoni e del cervello del bambino. Inoltre, la terapia con un derivato del progesterone è indicata per prevenire il parto pretermine, se già si è avuto in passato un parto prematuro.
Esistono delle associazioni che sostengono le mamme dei nati prematuri?
In Italia, esistono dei punti di riferimento per le mamme dei nati prematuri, come Vivere onlus, mentre in Europa c’è Efcni, Fondazione europea per la cura dei nati prematuri.