In Italia, ogni 10 secondi una persona effettua una donazione del sangue, garantendo le cure ad oltre 660 mila pazienti bisognosi di trasfusioni. Molte le vite salvate.
Sono questi i dati diffusi dal Centro Nazionale Sangue dell’Istituto Superiore di Sanità e resi noti durante un evento promosso dal Ministero della Salute, per fare il punto della situazione in occasione della Giornata Mondiale della Donazione di Sangue, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Numeri buoni ma che in realtà registrano un inflessione rispetto agli anni precedenti. Vediamo perché.
Donazione del sangue: la situazione in Italia
Se le vite salvate fanno ben sperare, d’altra parte è inutile nascondere che il numero dei donatori di sangue (688 mila nel 2016) si attesta sulla cifra più bassa dal 2011.
Un dato che, evidentemente, fa riflettere. In primis, guardiamo all’età di che effettua una donazione di sangue che, ovviamente, riflette l’invecchiamento della popolazione stessa. Il 28% del totale dei donatori è compreso nella fascia tra i 46 e i 55 anni e quella sotto i 46 è in netta diminuzione.
Buono il riscontro in Friuli Venezia Giulia che si aggiudica il primo posto come Regione con il maggior numero di persone che effettuano una donazione del sangue: 40,2 persone ogni 1000 abitanti. Brutte notizie dalla Calabria, nettamente al di sotto della media nazionale.
Il meccanismo di compensazione tra le Regioni, però, ha fatto sì che venissero raggiunti gli obiettivi di autosufficienza nazionale per il 2016, come ha spiegato Giancarlo Maria Liumbruno, diretto del CNS. “È fondamentale che ogni Regioni contribuisca il più possibile al sistema di compensazione nazionale per incrementare il più possibile la raccolta” – continua Liumbruno – “Per questo si fa appello alla sensibilità delle Regioni affinché consentano alle strutture trasfusionali una maggiore flessibilità nei giorni e negli orari di apertura in modo da venire maggiormente incontro alle esigenze dei donatori“.
Un altro appello arriva dal Policlinico di Milano, che proprio ieri ha pubblicato sulla sua bacheca online un avviso sconcertante: “Gravissima carenza di sangue”, un alert che ormai si ripete da molti mesi.
Il problema, almeno qui, sta diventando cronico, mettendo a rischio gli interventi chirurgici e costringendo gli operatori a intaccare le scorte di sangue che dovrebbero servire per le maxi-emergenze e non per l’attività ordinaria. Insomma, donare il sangue a Milano non sembra essere così tanto in voga.
Insomma, soprattutto in vista delle ferie, è necessario sanare questa situazione. Ma quali sono i requisiti per donare il sangue? Vediamoli insieme.
Donare il sangue: i requisiti
In tanti potremmo donare il sangue! Per farlo è però necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- Età – compresa tra i 16-18 e i 60-65 anni, a discrezioni degli Ospedali in cui si decide di effettuare la donazione. Superata la soglia massima di età, però, non diventa impossibile donare: se il medico certifica una buona condizione di salute è possibile continuare in quest’opera che – si sa – può salvare molte vite.
- Condizione di salute – con buone condizioni fisiche generali è possibile donare il sangue. Alcune gravi malattie infettive, come epatite virale, AIDS, sifilide, e altre ancora possono essere trasmesse dal donatore al ricevente: in questi casi, invece, non vi sarà possibile trasferire il vostro sangue ad altri pazienti, così come nel caso in cui stiate seguendo una particolare terapia farmacologica.
- Peso corporeo – non può essere inferiore ai 50 chilogrammi.
Per il resto, via libera! Iniziamo da oggi, in questa Giornata Mondiale della Donazione di Sangue.