Un gel che colpisca il tessuto infiammato e rilasci il medicinale in modo graduale nel tempo, potrebbe essere di aiuto a chi soffre di problemi infiammatori intestinali. Chi è affetto da colite ulcerosa può trarre sollievo attraverso il clistere, ma questo è un mezzo scomodo e antipatico da usare.
Un team americano ha sviluppato un idrogel che si attacca alle ulcere e rilascia lentamente il farmaco per migliorarne la sintomatologia. I primi risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine.
Cosa è la colite ulcerosa?
La colite ulcerosa, che colpisce in particolar modo i giovani, è la più comune malattia infiammatoria intestinale che provoca ulcerazioni al rivestimento interno del retto e del colon. I suoi sintomi più comuni sono:
- Diarrea sanguinolenta
- Crampi addominali
- Perdita di appetito
- Perdita di peso
Viene normalmente curata per via orale o attraverso un clistere, ma tutti e due questi metodi di cura offrono degli svantaggi. Per superarli i ricercatori statunitensi hanno usato un gel, detto ascorbilpalmitato, già impiegato in modo sicuro sugli esseri umani.
Le indagini
Nei test sui topi il gel si è dimostrato efficace. Il prodotto può essere caricato con un farmaco corticosteroide usato per trattare l’infiammazione. La sperimentazione ha mostrato come il farmaco sia rilasciato nelle zone infiammate e, nei ratti, può essere somministrato a giorni alterni. In questo modo, le concentrazioni del prodotto nel sangue si sono mostrate essere più basse rispetto a cosa accade con i normali clisteri, riducendo così possibili effetti collaterali.
Il dottor Jeff Karp, studioso presso la Brigham and Woman Hospital di Boston, che è a capo dello studio, ha detto che questo è il primo passo verso una sperimentazione sugli esseri umani. “Siamo fiduciosi che questa tecnologia permetterà ai pazienti di sottoporsi a un clistere una volta a settimana e non tutti i giorni, evitando anche gli effetti collaterali. Infatti il gel si attacca rapidamente alle ulcere, migliorando la qualità di vita dei malati”.