La gastroscopia fa davvero male?

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 10 Gennaio, 2017

gastroscopia: come si svolge

La gastroscopia o endoscopia digestiva o esofagogastroduodenoscopia è un esame diagnostico a cui spesso si pensa con fastidio, dal momento che è leggermente invasivo. Tuttavia, è un esame fondamentale in alcuni casi, e altamente raccomandato se si avvertono alcuni disturbi specifici.

L’esame si effettua attraverso l’introduzione nell’esofago di un tubo flessibile, al termine del quale è posta una videocamera per indagare le pareti di esofago, stomaco e intestino tenue (duodeno).

Scopriamo quel che c’è da sapere sulla gastroscopia.

In quali casi si esegua la gastroscopia?

La gastroscopia viene effettuata qualora il paziente accusi alcuni sintomi con persistenza. Dolore, bruciore di stomaco, nausea, difficoltà a deglutire, sono tutti sintomi importanti che dovrebbero essere investigati attraverso una gastroscopia.

La gastroscopia è utile per verificare la presenza di patologie come: gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcere, tumori e duodeniti.

L’esame permette anche di raccogliere un campione di tessuto (biopsia) per ricercare eventuali infezioni e controllare il funzionamento intestinale.

Attraverso la gastroscopia è possibile osservare tessuti con un aspetto anomalo, rivelatori di celiachia o forme tumorali: in questo caso la biopsia è d’obbligo.

La gastroscopia permette anche di eseguire, durante il suo svolgimento, alcune terapie locali come la distensione di un’area che presenta restringimento, l’asportazione di forme tumorali benigne (polipi) o, infine, il trattamento di perdite di sangue del tratto digestivo.

Come ci si prepara a una gastroscopia?

Per procedere all’esame in sicurezza, occorre che lo stomaco sia vuoto; pertanto è necessario astenersi dal bere e dal mangiare per almeno otto ore prima della visita. Informate il medico se state assumendo dei farmaci specifici prima di fare l’esame: potrebbe essere necessario rivederne le dosi (ciò è particolarmente vero per i diabetici).

È altresì importante che il medico sia a conoscenza di patologie specifiche (cardiopatie, malattie polmonari), condizioni particolari o allergie di cui si soffre.

Si avverte dolore durante la gastroscopia?

L’esame non è doloroso ma, in quanto invasivo, può risultare particolarmente fastidioso: il tubicino da calare lungo l’esofago può infatti provocare reazioni involontarie e contati di vomito nel paziente, rendendo, di fatto, impossibile completare l’esame.

Il fastidio provocato dalla gastroscopia può però essere attenuato attraverso la somministrazione di spray locale anestetico. Molti pazienti vengono sedati, anche se quest’esame può essere effettuato senza anestesia, se il paziente lo preferisce.

L’esame, eseguito mentre il paziente si trova disteso su di un fianco (il sinistro), non comporta interferenze con la respirazione e ha una durata media complessiva compresa tra i 5 e i 10 minuti, ma può arrivare anche a 15-20 minuti.

Cosa fare dopo l’esame?

Dopo l’esame al paziente sarà consentito mangiare qualcosa – salvo diverse raccomandazioni mediche –; tuttavia il soggetto esaminato dovrà essere tenuto sotto osservazione finché gli effetti del sedativo non scompaiono del tutto.

È opportuno che il paziente sia riaccompagnato a casa: è infatti importante che non guidi fino al giorno successivo e che non prenda decisioni importanti in questo lasso di tempo, in quanto gli effetti del sedativo somministrato potrebbero compromettere le capacità cognitive del soggetto sottoposto a sedazione. Anche i riflessi, in questa finestra temporale, potrebbero risultare rallentati per via del farmaco assunto.

Dove si effettua l’esame gastroscopia?

L’esame può essere eseguito nelle strutture pubbliche o private; in queste ultime, il paziente può anche optare per una sedazione totale (gastroscopia con sedazione), in modo da non avvertire alcun fastidio (nelle strutture pubbliche gli anestesisti generalmente si occupano solo dei casi in cui la sedazione è obbligatoria).

Una sedazione totale del paziente, tuttavia, necessita l’introduzione della respirazione assistita durante l’esame; proprio per questo è stato sperimentato un nuovo farmaco anestetico, il Diprivan, che pone il paziente in uno stato di sonno profondo, consentendogli una respirazione autonoma, ma impedendogli, al tempo stesso, di percepire qualsiasi fastidio derivante dalla procedura endoscopica.

Qual è il costo della gastroscopia?

L’esame della gastroscopia ha generalmente un costo che oscilla tra i 250 e i 300 euro.

Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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