La frutta secca è da sempre considerata uno degli spuntini più gustosi e salutari e, anche per questo, maggiormente popolari.
Non solo. Grazie al contributo dato dalla ricerca scientifica, abbiamo anche la conferma dei benefici della frutta secca per la nostra salute.
In particolare, si sta cercando di fare chiarezza su una proprietà molto interessante, che permette di mantenere il nostro cuore in un buono stato di salute, stabilizzando pressione e battito cardiaco.
Cerchiamo di capirne di più.
La frutta secca fa bene?
Nonostante le sue dimensioni ridotte, infatti, la frutta secca può considerarsi una vera e propria carica nutrizionale. È infatti ricca di:
- Acidi grassi insaturi
- Fibre
- Proteine
- Vitamina E
- Acido folico
- Potassio
- Zinco
- Magnesio
Inoltre, “ospitano” molecole biochimiche dalle note e importanti proprietà antiossidanti, come i fenoli e i polisteroli. Studi clinici hanno dimostrato che una dieta che includa una certa quantità di frutta secca può proteggerci dalle malattie cardiovascolari, e quindi dall’insorgenza di condizioni potenzialmente fatali.
La modalità esatta grazie alla quale questi frutti riescano a proteggere il nostro cuore è ancora motivo di dibattito, ma vi sono alcune teorie più accreditate: alcuni ritengono che inibiscano semplicemente l’aumento del peso corporeo attraverso l’abbassamento dei livelli di grassi nel sangue, mentre altri chiamano in causa le loro proprietà antinfiammatorie. Insomma, in qualsiasi modo riescano a farlo, è ormai evidente che la frutta secca aiuti ad allontanare il rischio di malattie cardiache.
Frutta secca e stile di vita si influenzano a vicenda?
Vi è però un altro aspetto molto interessante, che mette in relazione patologie o condizioni specifiche con il consumo di un tipo particolare di frutto. Per rispondere a queste domande complesse, è stato condotto uno studio su persone golose di frutta secca, presso il Karolinska Instituten di Stoccolma, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Heart. In particolare, il team di ricerca ha avuto accesso ai dati di ben 61.000 svedesi fra i 45 e gli 83 anni, che avevano precedentemente compilato dei questionari sulle proprie abitudini alimentari. Ciascun caso è stato poi seguito per i successivi 17 anni e, in alcuni casi, fino alla morte.
Secondo i risultati ottenuti, rispetto ai soggetti che non avevano mai consumato frutta secca, coloro che la mangiavano abitualmente tendevano anche ad avere uno stile di vita più salutare: erano meno inclini a fumare tabacco o bere alcolici e, al contempo, maggiormente abituati a praticare attività fisica per restare in forma, oltre a consumare più frutta e verdura. Inoltre, il gruppo dei golosi di frutta secca si è mostrato meno tendente a sviluppare condizioni come l’ipertensione.
Da qui, l’annoso dilemma: cercare di capire se le migliori condizioni fisiche e di salute del cuore dei “mangiatori abituali” di frutta secca derivavano proprio dalle proprietà benefiche di questi cibi o se, invece, erano dovuti in larga parte alle migliori abitudini alimentari – e di stile di vita! – a cui si sottoponevano.
Tutti i benefici per il cuore della frutta secca
In generale, prendendo in considerazione l’età e il sesso dei partecipanti al test, il consumo di frutta secca è stato associato con una riduzione del rischio di:
- Infarto
- Fibrillazione atriale
- Insufficienza cardiaca
- Aneurisma aortico addominale
Se però vengono prese in considerazione altre variabili – incluso lo stile di vita, l’alimentazione, la storia familiare e l’eventuale presenza di diabete – molte delle associazioni si sono rilevate statisticamente inconsistenti. In ogni caso, pur dopo aver livellato il campo statistico soppesando i vari fattori, alcuni dei benefici per la salute del cuore sono rimasti inalterati.
Ad esempio, assumere una manciata di frutti secchi da una a tre volte a settimana ha ridotto il rischio di insorgenza di fibrillazione atriale del 3%, mentre il consumo di frutta secca pressoché quotidiano ha prodotto un abbassamento del rischio di addirittura il 18%.
Inoltre, è stata evidenziata anche una relazione significativa fra il consumo abituale di frutta secca e il rischio di insufficienza cardiaca: i risultati hanno, infatti, mostrato che una riduzione del 20% di rischio di sviluppare questa condizione.
Insomma, «il consumo di frutta secca può giocare un ruolo veramente importante nel ridurre il rischio di fibrillazione atriale e probabilmente anche di insufficienza cardiaca». In sostanza, questa semplice abitudine alimentare può costituire una sorta di scorciatoia per migliorare lo stato di salute generale.
«Dal momento che solo una piccola parte di questo campione di studio intraprendeva una moderata (circa il 5%) o elevata (meno del 2%) assunzione di frutta secca – affermano – anche solo un piccolo incremento nel consumo di questi alimenti può avere un vasto potenziale in termini di riduzione del rischio di fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca».
Quindi, sia che andiate pazzi per le noci o abbiate dei dubbi sulle bontà delle mandorle, non abbiate timore di sgranocchiarvi qualche manciata di frutta secca ogni settimana.
Il vostro cuore, molto probabilmente, ve ne sarà riconoscente.