Secondo un recente studio pubblicato sull’American Journal of Kidney Diseases quasi l’80% delle bevande che abitualmente vengono consumate, contengono molto più fosforo del consentito. Questo potrebbe causare seri problemi soprattutto a chi soffre di malattie renali.
Un po’ di cifre…
Secondo il Data System for Research, i valori di fosforo raccomandati sono di 13 mg per 236,5 mL.
Dalle analisi effettuate, invece, si è scoperto che molte bevande contengono più di 100 mg per 236,5 mL. Questi dati sono abbastanza allarmanti, non solo per chi già soffre di disturbi ai reni ma per tutti, visto che gli esperti non sono ancora in grado di appurare scientificamente se questi dati siano “un fattore di rischio preoccupante” oppure no.
Per ora vale il suggerimento di Alex Chang, autore principale della ricerca: “l‘acqua naturale è sempre la migliore scelta possibile, la bevanda più sicura di tutte”.
La ricerca
Lo studio, condotto dal Geisinger Health System di Danville (Pennsylvania), ha rilevato che la quasi totalità delle 46 bevande analizzate presentava quantità di fosforo superiori al consentito e dichiarato.
Non solo, il fosforo era presente anche in quelle bevande in cui non avrebbe dovuto esserci. Inoltre, negli Stati Uniti più del 40% dei generi alimentari contiene additivi a base di fosforo (studio del 2013 pubblicato sul Journal of Renal Nutrition).
“Siamo rimasti davvero sorpresi perché il contenuto di fosforo era molto alto, anche in alimenti privi di additivi”, ha dichiarato Chang.
Non solo, dato che negli Stati Uniti non è obbligatorio riportare sulle etichette degli alimenti i valori di sodio presenti nel prodotto, per i consumatori americani la situazione è davvero negativa.
La speranza è che questi risultati possano cambiare le cose ed essere un valido aiuto per tutti coloro che soffrono di disturbi ai reni e per i loro medici.