La quantità di formaggio che oggi viene consumata nel mondo è molto alta. Ma si tratta di una scelta alimentare sana? Questo dipende da alcuni fattori: la storia clinica di chi lo mangia, la quantità e il tipo di formaggio consumato.
Alcuni formaggi, infatti, hanno molte proteine e calcio, altri invece sono ad alto contenuto di sodio e grassi saturi. Chi è intollerante al lattosio deve fare attenzione e può mangiarne solo alcuni tipi.
Tipi di formaggio
Esistono davvero tantissime varietà di formaggio, che possono provenire da bovini e ovini:
- formaggio di latte intero
- formaggio a basso contenuto di grassi (o senza grassi)
- formaggio fresco
- formaggio stagionato
- formaggio fuso
- formaggio non derivato dal latte
Ripartizione nutrizionale del formaggio
Il formaggio è un alimento ad alto contenuto di calorie, sodio e grassi saturi. La precisa ripartizione dei macro-nutrienti varia a seconda del tipo di formaggio.
Il formaggio contiene anche quantità variabili di vitamina A, vitamina B-12, riboflavina, fosforo, selenio e sodio.
Formaggio sì o formaggio no?
I latticini sono una delle migliori fonti alimentari di calcio in termini di biodisponibilità. Il calcio è fondamentale tanto per lo sviluppo e il mantenimento di ossa e denti sani, quanto per la coagulazione del sangue, che favorisce la guarigione delle ferite e il mantenimento di una pressione sanguigna nella norma.
Ma una dieta ricca di sodio e di grassi saturi aumenta il rischio di alta pressione e di contrarre malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Ecco perché è meglio limitare l’assunzione dei grassi saturi. Alcune persone scelgono di non mangiare prodotti lattiero-caseari per seguire una dieta vegana, cioè una dieta senza alimenti di provenienza animale (compresi latte, formaggio, uova e miele).
Intolleranze, allergie e sensibilità
Quando si è intolleranti al lattosio non si riesce a digerire correttamente, per la mancanza dell’enzima atto a eliminare lo zucchero presente nel latte. Consumando prodotti lattiero-caseari è possibile soffrire di gonfiori, flatulenze o diarrea.
I livelli di intolleranza al lattosio variano da persona a persona: alcuni riescono a mangiare yogurt e formaggi duri, altri non riescono a sopportare neanche un goccio di latte nel caffè. Il contenuto di lattosio presente nei formaggi duri e stagionati è abbastanza basso, mentre è maggiore nei formaggi molli e freschi.
È consigliabile provare una piccola quantità di formaggio per vedere come reagisce il proprio corpo. Un’allergia al latte è diversa da un’intolleranza al lattosio: è una reazione immunologica anomala del sistema immunitario del corpo che produce un anticorpo allergico, chiamato immunoglobulina E.
Chi soffre di questa allergia deve assolutamente evitare il latte, sotto qualsiasi sua forma, formaggi compresi. I sintomi di una allergia al latte possono includere asma, eczema, disturbi gastrointestinali, dispnea. C’è anche chi è sensibile alla caseina (un tipo di proteina) presente nel latte e rischia di soffrire di disturbi infiammatori in tutto il corpo.
In questo caso, i sintomi possono includere congestione sinusale, acne, eruzioni cutanee, emicranie. Se si sospetta di avere alcuni di questi sintomi, causati dai latticini, è consigliabile rivolgersi a un dietista per condurre test di sensibilità alimentare.
Per chi ha disturbi renali, consumare formaggi con alto contenuto di fosforo può essere un problema. Alcuni studi hanno suggerito, infine, come un’assunzione elevata di calcio potrebbe collegarsi a un aumento del rischio di cancro alla prostata, ma altre ricerche hanno invece smentito questa ipotesi.
Quale scelta fare?
Recenti studi condotti nel Regno Unito mostrano come il latte biologico abbia tassi più elevati di acidi grassi benefici rispetto ai prodotti lattiero-caseari tradizionali. Se il bestiame è gestito e nutrito in maniera sana, anche il latte che ne deriva sarà migliore.
Non esiste una risposta conclusiva soddisfacente alla domanda sul beneficio o meno del consumo di formaggio, perché gli effetti possono variare a seconda della persona e delle sue specifiche esigenze dietetiche. Quel che può essere utile per qualcuno, può invece essere un grande danno per un altro.
Il metodo migliore per risolvere la questione è consultare un dietista esperto.