Una ricerca del reparto di reumatologia, pubblicata su RMD Open, parla di una possibile correlazione tra il Coronavirus e la fibromialgia, denominandola “fibrocovid”. Si tratterebbe di uno dei tanti effetti del cosiddetto Long Covid.
Ma procediamo con ordine.
Cos’è il long Covid?
Con il termine long Covid, si indica il prolungamento dei sintomi del Coronavirus anche dopo la guarigione dall’infezione. La sua durata può variare da un paio di settimane fino a, addirittura, alcuni mesi dopo che il virus non è più presente nell’organismo.
I sintomi del long Covid possono interessare sei macro aree:
- Psichiatrica
- Otorinolaringoiatrica
- Gastrointestinale
- Neurologica
- Cardiovascolare
- Polmonare
Si parla quindi di depressione, ansia, disordini post-traumatici, anosmia, dolori addominali, diarrea, rinorrea, tosse e difficoltà respiratorie.
Siccome la sintomatologia riguarda molti apparati, rimane quindi difficile dimostrare un netto nesso di casualità (soprattutto riguardo ai bambini, in cui queste problematiche sono presenti anche a prescindere dal Covid-19).
Ma qual è il legame, in particolare, con la sindrome fibromialgica?
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I punti chiave dello studio
La ricerca ha constatato un aumento di pazienti presso gli ambulatori di reumatologia con dolori articolari, rigidità o gonfiore dopo aver contratto il Covid.
Grazie all’indagine condotta dal dottor Francesco Ursini (reumatologo del Rizzoli) su seicento individui con sintomatologia da long Covid, per la prima volta si è appurato che circa il trenta per cento di essi mostra sintomi compatibili con la fibromialgia (anche a distanza di oltre sei mesi dalla guarigione).
Il legame tra fibromialgia e fibrocovid: differenze e correlazioni
Normalmente, l’obesità è un fattore determinante per le malattie muscolo-scheletriche e colpisce maggiormente le donne in età adulta.
Nel caso del fibrocovid, invece, sembra essere il sesso maschile il più colpito (essendo, l’uomo, più predisposto a sviluppare forme gravi di covid-19).
Lo studio, quindi, prosegue osservando come lo sviluppo di fibrocovid potrebbe essere legato a forme severe di Coronavirus, che vanno ad impattare sull’apparato muscoloscheletrico, sul sistema nervoso e su quello immunitario, generando così la sintomatologia dolorosa.
Cura e importanza del vaccino SARS-CoV-2
Secondo il dottor Ursini, l’obiettivo del Rizzoli è quello di seguire i pazienti per valutare se la guarigione dalla malattia sia autolimitante, come in genere avviene nelle malattie post-virali, o se tenda a cronicizzarsi come nella fibromialgia primaria.
A tal proposito, va sottolineato il fondamentale apporto del vaccino anti-Covid: il rischio derivante dalla sua somministrazione, per i pazienti reumatologici, appare del tutto sovrapponibile a quello del comune cittadino (i vantaggi derivanti dalla vaccinazione superano di gran lunga ipotetici rischi).
Infine, dal Rizzoli, fanno sapere che verrà anche avviato un programma di intervento riabilitativo basato su tecniche di attività fisica adattata, in collaborazione con la Struttura di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’ospedale.