I problemi di infertilità riguardano una coppia su sei e sono indipendenti da fattori quali l’età, l’etnia, caratteristiche personali e sociali. Le coppie che si trovano a fronteggiare questo problema sono caratterizzate dalla stessa comune tenacia e dalla volontà di diventare genitori, anche se non sempre sono adeguatamente informate sui fattori che influenzano questa problematica.
Durante la Settimana per la Conoscenza dell’Infertilità, negli Stati Uniti, si cerca di offrire supporto e risposte agli aspiranti genitori: più sono informati sull’argomento, più alte sono le probabilità che possano effettivamente concepire un bambino.
Le più comuni idee sbagliate registrate delle coppie in cerca di aiuto sono state raccolte insieme ed elencate di seguito.
- “Lui è già padre, quindi non ha problemi di infertilità.”: Contrariamente a quanto si pensa, la fertilità dell’uomo non è infinita, ma, anzi, diminuisce in maniera consistente dopo i 40 anni.
- “Tutte le donne della mia famiglia hanno avuto bambini intorno ai 40 anni, quindi sto bene.”: Anche se la teoria della fertilità familiare è sempre considerata tra le variabili, ciò non significa che gravidanze precedenti assicurino assenza di rischi nelle gravidanze future. Oltre il 10% delle coppie si trova a fronteggiare l’infertilità alla seconda gravidanza.
- “Fumo, ma posso continuare finché non sono incinta.”: È una falsa credenza. Oltre a tutte le controindicazioni che già conosciamo, il fumo incide in maniera importante sull’infertilità femminile, per circa il 13%.
- “Facciamo sesso entro 24 ore dall’ovulazione.”: Quando l’ovulazione è finita, rimanere incinta è impossibile. L’ovulazione, il passaggio della cellula uovo dalle ovaie alle tube di Falloppio, si verifica una volta al mese, circa sette/dieci giorni prima del ciclo mestruale. Perché si verifichi una gravidanza, gli spermatozoi maschili devono incontrare un uovo in questo lasso di tempo. Per aumentare le probabilità di una gravidanza, dunque, è utile concentrare l’attività sessuale prima e durante l’ovulazione.
- “Non ho motivo di preoccuparmi delle mie uova fino ai 40 anni.”: Una donna, alla nascita, ha circa 7 milioni di uova che diminuiscono fino a 400mila al momento della pubertà. Durante la propria vita una donna rilascia da 400 a 500 uova e con l’invecchiamento la riserva ovarica diminuisce. Si verifica un rapido declino dopo i 20 anni, un altro intorno ai 30 e uno più importante intorno ai 35 anni di età.
- “Faccio yoga ed esercizio fisico, sono in gran forma, l’età non influenzerà la mia fertilità.“: Una buona condizione fisica e mentale può certamente aiutare la fertilità, ma non è in grado di intervenire sul fattore età. Per uomini e donne l’età è una componente critica per la fertilità.
- “Sappiamo che dovremmo dimagrire, ma…”: Essere in sovrappeso comporta cambiamenti ormonali nell’uomo e nella donna. Questi possono influenzare l’ovulazione e la produzione di sperma rendendo difficoltoso il concepimento. Circa il 70% delle donne che soffrono di infertilità o anche obeso.
- “Solo le donne hanno bisogno di integratori prima della gravidanza.”: Si sa che le donne dovrebbero integrare l’acido folico in previsione di una gravidanza. Una recente ricerca dell’Università della California ha dimostrato l’importanza di questo elemento anche per gli uomini. A più alti tassi di anomalie cromosomiche nel loro sperma corrispondeva una dieta era povera di acido folico.
- “Le MTS incidono sulla salute ma non nella capacità di concepimento.”: È falso. Per uomini e donne le malattie sessualmente trasmissibili comportano alti rischi. Nell’uomo possono causare cicatrici e nella donna un’infiammazione pelvica, tra le maggiori cause di infertilità.
- “Non importa quanto caffè bevo.”: Anche questa convinzione va sfatata. La caffeina può ridurre la fertilità e secondo recenti studi le donne che consumano molto caffè ogni giorno hanno circa la metà delle probabilità di rimanere incinte rispetto a chi non abusa di caffeina.
- “Facciamo sesso ogni giorno per aumentare le probabilità.”: L’attività sessuale giornaliera aumenta in maniera estremamente minima la probabilità di concepimento.