Il nome è rassicurante, “embrace“, vuol dire abbraccio, ed è voluto per sottolineare le funzioni offerte da questo innovativo dispositivo indossabile.
Embrace si presenta come un elegante smartwatch, ma le sue funzioni sono estremamente interessanti e utili per la salute, definito come un “misuratore di emozioni”.
L’idea…
L’idea è nata dagli studi di Rosalind Picard, ricercatrice del MIT e oggi Chief Scientist della startup, su un gruppo di bambini autistici, durante i quali ha rilevato un picco dell’attività elettrica sul polso di un bimbo che ha anticipato di venti minuti un attacco epilettico. Trovare la correlazione e le necessarie corrispondenze è stato il passo successivo; di qui, poi l’ideazione di un wearable device da polso o da caviglia.
Ma come funziona?
Embrace utilizza, come tutti gli health weareble devices, giroscopi, accelerometri e sensori per la temperatura ma, e questo lo rende realmente innovativo, anche un sensore che controlla la conducibilità elettrica, o l’attività elettrodermica, della pelle. L’attività elettrodermica è molto usata in psicologia comportamentale, come indicatore in tempo reale per lo stress, ed è conosciuta come biofeedback della conduttanza cutanea, o GSR (Galvanic Skin Resistence). Si basa sulla variazione della resistenza elettrica della pelle provocata dai diversi stimoli emozionali e dalle variazioni di umidità della pelle stessa, dovute all’azione delle ghiandole sudoripare sottostanti.
Il software utilizzato su Embrace impiega un modello statistico basato sui dati clinici raccolti, studiando gli attacchi epilettici, e confronta tale modello con le misurazioni effettuate attraverso i sensori. Se viene rilevata la possibilità di un evento di crisi, allerta con un messaggio lo smartphone del paziente o quello di amici o familiari.
Se questo è il compito più importante di Embrace, non vanno dimenticate le altre potenzialità. E’ in grado, infatti, di monitorare l’attività fisica, come molti altri wearable devices, ma anche la qualità del sonno e la temperatura corporea, funzioni particolarmente utili per controllare a distanza la salute di bambini, anziani e malati.
L’aspetto esteticamente gradevole e in linea con i dispositivi utilizzati da molte persone è, secondo gli ideatori, tutt’altro che secondario.
“I bracciali antiepilessia esistono da molti anni”, sottolinea Rosalind Picard, “ma indossare un dispositivo che ti identifica come portatore di una patologia è motivo di disagio sociale ed anche per questa ragione, oltre che per le sue funzionalità avanzate, riteniamo che Embrace possa rivelarsi particolarmente utile per gli epilettici, che non avranno alcuna difficoltà a indossarlo”.
La validità di Embrace è stata testata e approvata da partner scientifici e tecnologici, quali il centro ricerche dell’Università di Yale, la NASA, Intel e Microsoft, ed è già sul mercato, anche se non sarà disponibile nei negozi perché i suoi ideatori hanno scelto di promuoverlo utilizzando un portale di crowfunding (Indiegogo).