Donare un rene, tra mito e realtà

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 22 Marzo, 2017

tutta la verità e il falso sui trapianti di rene

La verità è che state per affrontare un’operazione considerata quasi di routine, ma comunque complessa. Tuttavia, l’atto di donare un rene e riceverlo non prevede un percorso di guarigione particolarmente lungo, ma qualche accortezza. Lo sapevate per esempio che non si è mai troppo grandi per ricevere o donare un rene? E che la cicatrice non è grande ed evidente quanto si pensa? Inoltre, non è necessario essere compatibili al 100%.

Vediamo nel dettaglio miti e leggende da sfatare sulla donazione di un rene.

Non si è mai troppo vecchi per donare un rene

È vero che per donare un organo bisogna avere più di 18 anni, tuttavia non esiste un’età massima entro la quale poter donare (se non oltre i 75-80 anni). Infatti, non c’è bisogno di essere un atleta olimpionico per poter essere donatore, ma è sufficiente stare in buona salute per poter andare in sala operatoria.

Tutti possono donare un rene

Falso. Sebbene sia vero che non è necessario essere perfettamente in salute, non bisogna trascurare degli elementi importanti per la donazione. Infatti, chi è affetto da malattie epatiche è automaticamente escluso dalla donazione. Il medico può sconsigliare l’operazione anche in caso di:

  • pressione alta
  • diabete
  • cancro
  • HIV
  • epatite

Per poter fare una donazione, quindi, la persona deve essere giudicata “sana” dopo accurati esami. In particolare, non deve essere affetta da malattie croniche polmonari, epatiche, cardiache, vascolari o metaboliche – come ad esempio il diabete.

Devi essere compatibile al 100% per donare un rene

Falso. Non è necessario che il tuo rene sia perfettamente identico a quello che deve rimpiazzare. La caratteristica fondamentale è il gruppo sanguigno, che deve essere accettabile da chi sta ricevendo.

Meglio un donatore vivo

Vero. Il rene che fungerà da rimpiazzo può essere preso sia da un donatore vivo che da un donatore deceduto di recente. Tuttavia, i reni ricevuti da un donatore vivo hanno la precedenza, perché reagiscono ed entrano in funzione molto più velocemente, oltre ad avere una vita media più lunga. Chi riceve un rene da un donatore deceduto, potrebbe aver bisogno di fare la dialisi per qualche giorno, prima che il rene cominci a funzionare a pieno regime.

Il recupero è lungo dopo un trapianto di rene

Falso. Il donatore non dovrà stare in ospedale per più di tre giorni dopo l’operazione, se tutto va bene. In effetti, i tempi di recupero totale dall’intervento variano da quattro a sei settimane. Chi invece riceve il rene potrebbe dover rimanere in ospedale per una decina di giorni, i primi dei quali probabilmente in terapia intensiva, per permettere al nuovo organo di adattarsi all’organismo. Anche in questi casi, i tempi di ripresa non sono molto lunghi. Le normali funzioni si ripristinano in sei-otto settimane.

Il nuovo rene ha bisogno di protezione

Vero. Il corpo umano è progettato per attaccare tutto ciò che viene identificato come estraneo. Il nuovo rene potrebbe essere considerato tale e per questo motivo il medico somministra al paziente, che ha appena ricevuto l’organo, dei farmaci immunosoppressori per limitare le possibilità di rigetto.

Tale trattamento potrebbe anche durare per tutta la vita.

Il problema della cicatrice dopo un trapianto di rene

Attualmente, la chirurgia per il trapianto di rene è molto meno invasiva rispetto a quella di un tempo, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie. Infatti, al posto del tradizionale taglio per aprire, il chirurgo può optare per la laparoscopia, una procedura minimamente invasiva, che si esegue effettuando un piccolo taglio nella zona interessata per poter inserire un microcamera, utile alla rimozione del rene.

Sani anche con un rene

Vero. Donare un rene non toglie anni di vita. Subito dopo l’intervento si potrebbe avere un picco di pressione alta a breve termine, ma questo è l’unico problema che si può presentare a chi dona un rene. Infatti, gli studi hanno dimostrato che solo una minima percentuale di donatori soffre a lungo termine di pressione alta, problemi epatici e via dicendo, mentre la stragrande maggioranza presenta la stessa, se non addirittura migliore, salute di prima.

Prendersi cura del rene nuovo

Doveroso. Un nuovo rene non dura in eterno, ma ha una vita media di 10 anni, se preso da un donatore deceduto, o 15 se apparteneva ad un donatore in vita. Tuttavia, è possibile prendere delle precauzioni per mantenere il proprio rene in salute:

  • curare l’alimentazione
  • fare esercizio fisico regolarmente
  • prendere farmaci immunosoppressori
  • tenere sotto controllo patologie come diabete e ipertensione

È giusto dire che la medicina ha fatto passi da gigante anche nell’ambito della donazione organi e che ha reso delle procedure, un tempo impensabili, ora semplici e di routine. Tuttavia, è doveroso aggiungere che tali innovazioni mediche diventano nulle e inutili senza uno stile di vita corretto. Trattare bene il proprio corpo e restare sempre in salute è un dovere verso noi stessi e verso gli altri, che un giorno potrebbero aver bisogno di una mano… o in questo caso di un rene.

 

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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