Il gomito ci consente di lanciare oggetti, sollevare pesi, dondolarci e, perché no, anche di abbracciarci. Permette una moltitudine di movimenti, proprio perché non si tratta di una semplice giunzione. Il gomito è infatti formato da un’articolazione che unisce tre ossa: quello del braccio superiore, chiamato omero, l’ulna e il radio, che formano l’avambraccio.
Ogni osso è costituito da cartilagine all’estremità, utile a far scivolare l’uno contro l’altro e ad assorbire gli urti. La cartilagine è dunque un ammortizzatore. Le tre ossa sono fissate da tessuti resistenti noti come legamenti. Ci sono poi i tendini che collegano le ossa ai muscoli per permettere di muovere il braccio in modi diversi.
In quali modi il gomito può subire danni
- Gomito dislocato – Si verifica quando una delle ossa che formano il gomito si sposta dalla sede naturale, provocando forti dolori.
- Frattura del gomito – La frattura del gomito è abbastanza comune sia negli adulti sia nei bambini, e rappresenta circa il 10% di tutte le fratture pediatriche. Le lesioni, però, possono riguardare sia le ossa sia le altre strutture del gomito, come legamenti, vasi sanguigni e muscoli, causando problemi nel movimento, nella funzionalità dei vasi sanguigni e in quella nervosa.
- Lesioni dei muscoli o dei legamenti – Le distorsioni del gomito sono comuni negli atleti che praticano sport che coinvolgono in modo massiccio le strutture del gomito: solitamente, il miglior trattamento è il riposo, in unione con il ghiaccio.
- Lesioni da usura e lacerazione – In tal caso, si ha a che fare con la borsite, spesso causata dalla ripetizione dello stesso movimento. Non solo. Può essere anche conseguenza di un incidente o di una infezione mal curata.
- Gomito del tennista e gomito del golfista – Sono entrambi tipologie di tendinite, causate da un uso eccessivo dei gomiti stesse. Nonostante i nomi, le lesioni non si limitano ai golfisti o ai giocatori di tennis, anche se si è più propensi ad esserne affetti se si pratica questi sport. Il gomito del tennista colpisce l’esterno del gomito, il gomito del golfista interessa invece l’interno.
- Sindrome del tunnel cubitale – Interessa uno dei principali nervi del braccio (il nervo ulnare), che viene schiacciato mentre scorre lungo l’interno del gomito e passa attraverso il tessuto chiamato tunnel cubitale. Tra i sintomi ci sono bruciore o intorpidimento alla mano, al braccio e alle dita.
- Sindrome del tunnel radiale – Si tratta di una condizione molto simile a quella descritta precedentemente, che coinvolge però il nervo radiale: anche in tal caso si presenta con bruciore o intorpidimento sull’avambraccio e sull’esterno del gomito.
- Fratture da sforzo, fratture da stress – Sono più comuni nella parte inferiore delle gambe e dei piedi, ma gli atleti che sforzano molto l’articolazione del gomito, come i lanciatori di baseball, possono sperimentare la frattura da sforzo.
- Malattie varie – Diverse patologie possono causare dolore al gomito, anche se di solito non è il sintomo principale. Tra queste elenchiamo l’artrite reumatoide e l’artrosi. Vi è poi osteocondrite dissecante, che colpisce maggiormente i bambini e gli adolescenti, dove si verifica la necrosi di una parte di osso vicino al gomito. Non dimentichiamo infine la gotta, un tipo di artrite causata dalla presenza di elevati livelli di acido urico, che si accumula a mo’ di cristalli nei tessuti.
- Lupus – Una patologia autoimmune che determina infiammazione cronica dei vari tessuti e può interessare anche le articolazioni, come quella del gomito.
- Malattia di Lyme – Causata dalla puntura della zecca, la malattia di Lyme può determinare seri problemi, se non trattata precocemente.
Cosa fare per il dolore al gomito
Definire la cura per il dolore al gomito quando si stende è molto complicato: tutto varia in base all’origine del problema. In ogni caso, tra i rimedi più comuni troviamo:
- Riposo
- Ghiaccio
- Farmaci antinfiammatori
- Mesoterapia
- Infiltrazioni
- Fisioterapia
- Massaggio neuroconnettivale
Il tempo di guarigione del dolore la gomito è (ovviamente) variabile, secondo il gravità e la causa del dolore. La soluzione più efficace? Rivolgeresi a un medico.