Depressione? Aumenta il rischio di insorgenza di patologie come la demenza. Ovviamente, in età avanzata. Purtroppo, la vita moderna, la frenesia e lo stress possono infatti generare le condizioni propizie per il presentarsi di disturbi sull’umore, che possono sfociare in vera e propria depressione. Visti i rischi che si corrono, però, sembra ancora più importante correre ai ripari fin da subito.
Ansia e depressione: quanto sono diffuse
Uno studio ha evidenziato come il cervello delle persone molto ansiose – o che soffrono di depressione – possa invecchiare più velocemente, e portare così allo svilupparsi della demenza.
È stato l’Istituto Nazionale di Salute Mentale degli USA a lanciare l’allarme. In base ai dati raccolti è infatti stato possibile notare come fossero ben 16 milioni gli individui adulti che avessero sofferto, almeno una volta nell’ultimo anno, di depressione, un disturbo altamente invalidante. Si tratta di un numero molto alto, circa il 7% dell’intera popolazione adulta. A questa ricerca si aggiunse, nel 2005, quella di Harvard, che evidenziò come il 31% della popolazione adulta avesse sofferto di almeno un attacco di ansia nella propria vita.
La diffusione così alta di ansia e depressione deve far riflettere. Si tratta infatti di disturbi che possono essere talmente tanto gravi che spesso non permettono neppure di condurre una vita normale, a partire dall’aspetto lavorativo. Sovente gravano, finanziariamente, in modo serio su chi ne è colpito, oltre che sulla sanità pubblica. Per evitare che a questi si aggiungano anche i costi relativi al dover gestire una malattia legata al declino cerebrale, sarà quindi opportuno cercare, per prima cosa, di contrastare in ogni modo l’ansia e la depressione.
Perché ci sono legami tra ansia, depressione e demenza
Già in passato erano stati messi in evidenza i legami tra depressione, ansia e demenza, ma è stato un recente studio dell’Università del Sussex a confermarlo in maniera pressoché definitiva. Dunque sì, lo stato umorale di una persona può impattare – anche negativamente – sul suo declino cognitivo.
La ricerca, che ha coinvolto 71.000 persone, è stata pubblicata sulla rivista Psychological Medicine. Alcuni dei soggetti presi in esame presentavano segni di depressione. Ad altri, invece, avevano già ricevuto una diagnosi del disturbo. Per prima cosa sono stati eliminati dallo studio i soggetti che presentavano segni di declino cognitivo. Lo studio si è poi focalizzato su alcuni aspetti mentali, come il processo decisionale, l’elaborazione delle informazioni e la perdita di memoria.
I ricercatori hanno notato come chi soffrisse di depressione avesse una maggiore probabilità che si presentasse una qualche forma di demenza in età adulta o anziana, rispetto a chi invece non ne soffriva. Questa situazione deve lanciare un campanello d’allarme, perché, se davvero ci fosse questo legame, nei prossimi 30 anni si avrà un aumento esponenziale di soggetti anziani con patologie a carico dell’apparato cognitivo, visti gli alti livelli con cui si presentano ansia e depressione.
Come spezzare il legame per evitare il rischio demenza
Tutti quanti i medici concordano sul fatto che per ridurre al minimo il rischio che si presenti la demenza sia importante mantenere alto o migliorare l’umore. Tra le terapie che possono aiutare ci sono, come afferma il dr. Amber John, dottoranda e autrice dello studio:
- Trattamenti terapeutici quando necessari
- Terapia cognitiva comportamentale
- Prendere consapevolezza dello stato mentale in cui ci si trova e eventualmente chiedere aiuto
Si può fare ricorso anche a soluzioni non farmacologiche, come ad esempio fare delle lunghe passeggiate. Questo permetterà al corpo di liberare le endorfine, che faranno ridurre la depressione e aumentare il buonumore. Anche una dieta con un basso apporto di zuccheri e carboidrati farà bene all’umore. Da non credere, ma la salute della mente passa anche dall’intestino, quindi l’uso di probiotici sarà un toccasana per contrastare la depressione.
Stare alla larga da alcool e droghe e rilassarsi, sono questi i segreti per vivere senza ansia e depressione, come lo è anche il dormire a sufficienza. La privazione del sonno è infatti una delle cose che influisce maggiormente sull’umore.
Godersi la vita, rilassarsi e tenere alla larga cattivi pensieri. Insomma, prendersi cura di sé oggi, sarà la soluzione per allontanare il rischio che, con un domani, con l’età che avanza possa presentarsi una qualche forma di demenza.