Curcuma in cucina per combattere la gastrite

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020


Dr.ssa Mara Falchi, specialista in nutrizione. 


Mal di stomaco, bruciori e nausea non vi danno tregua? Attenzione: potrebbe trattarsi di gastrite. In questi casi, è sempre bene rivolgersi a uno specialista per una diagnosi precisa del disturbo. Una volta accertato, il consiglio è quello di modificare lo stile di vita e le abitudini alimentari per ritrovare il giusto benessere.

Abbiamo chiesto al dr.ssa Mara Falchi, nutrizionista, di parlarci delle soluzioni naturali per combattere il fastidio e, in particolare, di spiegarci qual è l’azione della curcuma.

Quali sono le proprietà della curcuma?

La Curcuma Longa L., appartenenrte alla famiglia delle Zingiberaceae, sembra possedere un’ampia gamma di proprietà farmacologiche e fisiologiche. Le proprietà benefiche di questa radice sono da attribuire agli elementi bioattivi in essa contenuti, tra cui ritroviamo la curcumina, elemento presente in maggiori quantità, e altri curcuminoidi.

Le principali capacità della curcuma sono di ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo, inoltre, possiede proprietà anti-batteriche, anti-funginee e anti-virali.

Grazie a questi benefici è stata utilizzata con successo per mitigare e prevenire patologie infiammatorie e infettive in tutto l’organismo. Nel sistema nervoso è stata utilizzata nella prevenzione delle malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson, e non solo, in letteratura troviamo studi sulla riduzione dell’infiammazione nel trattamento dei traumi celebrali o della neuroinfiammazione, infine, è stata in grado di indurre l’arresto del ciclo cellulare e morte cellulare per apoptosi in cellule tumorali (midolloblastoma e glioblastoma).

Nel sistema respiratorio, la curcuma è stata studiata nel trattamento dei tumori, studi in vitro e in vivo mostrano come sia in grado di bloccare la crescita cancerogena, indurre apoptosi e contrastare la metastatizzazione; inoltre, è stata testata in vitro come anti-batterico nell’apparato respiratorio superiore: qui ha bloccato la crescita batterica, l’adesione, l’invasività dei batteri patogeni, tipici delle patologie che interessano l’apparato, e, inoltre, ha bloccato l’infiammazione inibendo il rilascio dei mediatori dell’infiammazione (IL-8).

Lo stress ossidativo e l’infiammazione interessano anche l’apparato cardio-circolatorio; la curcuma è in grado di ridurre l’ipertrofia cardiaca, l’insufficienza cardiaca e tutte quelle complicazioni cardiovascolari su base infiammatoria, come processi arterioscheletrici, sindrome acuta coronaria e aritmia atriale.

La curcuma ha mostrato effetti benefici a livello del tratto urinario, dove previene la fibrosi tubulorenale e i danni renali ossidativi indotti dal paracetamolo, grazie alla modulazione dell’espressione genica delle proteine proinfiammatorie.

L’infiammazione è uno dei problemi principali dell’apparato muscolo-scheletrico; anche in questo caso, la curcuma sembra avere un’azione positiva nel migliorare i danni ischemici all’apparato muscolo-scheletrico (ancor più della vitamina E), riduce l’atrofia muscolare e migliora il recupero muscolare.

La pelle ha mostrato ottimi risultati di seguito al trattamento con la curcuma; sembra agire sulla guarigione delle ferite e ha anche un’azione (se pur lenta) sulla psioriasi, diminuendo lo stress ossidativo e l’infiammazione e favorendo la produzione del collagene e lo stimolo alla vascolarizzazione.

Perché è un toccasana per la gastrite?

L’utilizzo della curcuma nel trattamento alla gastrite è strettamente correlato alle principali capacità dei componenti bioattivi in essa contenuti: antinfiammatorie e antisettiche.

La capacità antinfiammatoria è stata dimostrata nei ratti; la curcumina ha ridotto la secrezione acida gastrica e, inoltre, è stata in grado di proteggere dalla formazione delle lesioni mucosoidali. Questa capacità sembra essere la conseguenza diretta dell’inibizione del recettore dell’istamina.

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L’attività antibiotica è basilare, in quanto la curcuma è in grado di bloccare e indurre in apoptosi il batterio causa della maggior parte delle gastriti, l’Helicobacter pylori.

In letteratura non ci sono dati che parlano di controindicazioni; sono stati testati anche livelli molto alti, ma la curcuma non ha mostrato effetti collaterali. Nonostante non ci siano effetti avversi dimostrati, non significa che possiamo abusarne, infatti, ogni persona ha una sua storia clinica e solo un professionista è in grado di valutarne i potenziali rischi.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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