Partiamo da principio. Il Coxsackie virus fa parte della famiglia degli Enterovirus, formati da un singolo filamento di RNA. Sebbene il nome sia associato a quello della città di Coxsackie, nello stato di New York, sono in realtà diffusi in tutto il mondo e la loro trasmissione avviene prevalentemente per via oro-fecale.
Purtroppo, il Coxsackie virus è responsabile di numerose infezioni, che interessano soprattutto il tratto intestinale. Cerchiamo di capirne di più.
Coxsackie virus: come riconoscerlo in tempo
I bambini sono solitamente più esposti ad infezioni causate da questo virus, ma anche gli adulti possono contrarlo, seppur in misura minore. Il periodo dell’anno in cui si registra il picco di infezioni da Coxsackie virus va da agosto a ottobre nell’emisfero boreale, probabilmente perchè il clima favorisce la diffusione.
Le infezioni da Coxsackie virus sono molto contagiose e presentano un periodo di incubazione di circa un paio di giorni. Fate attenzione! Occorrerà attendere almeno una settimana dalla scomparsa dei sintomi per esser sicuri di non essere più contagiosi.
È possibile individuare due sierotipi di Coxsackie virus, responsabili delle infezioni virali più comuni. In particolare:
- Il gruppo A causa soprattutto herpangina, vescicole dolorose alla bocca, alle mani e ai piedi. Solitamente questi sintomi tendono a risolversi spontaneamente, ma possono creare complicazioni laddove il bambino – così come l’adulto – non riuscisse ad alimentarsi adeguatamente.
- Il gruppo B è invece responsabile di diversi sintomi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico: spasmi e dolori muscolari sono i campanelli di allarme più diffusi.
La presenza di sintomi come febbre, difficoltà respiratorie, rigidità muscolare e dolore toracico, può essere allarmante ed è necessario avvisare il proprio medico così da riuscire ad ottenere una diagnosi accurata. I sintomi possono essere molto vari, pertanto può essere utile contattare uno specialista per evitare conseguenze più gravi.
Diagnosticare e curare un’infezione da Coxsackie virus
Per poter arrivare ad una diagnosi accurata, il medico può condurre una serie di esami per riuscire ad individuare l’agente patogeno responsabile dell’infezione. Per chi presenta sintomi come febbre, mal di gola, non è necessario ricorrere a test complessi. In questi casi, infatti, la diagnosi può basarsi solo sui sintomi. Può essere però utile eseguire un tampone faringeo per escludere una faringite.
Per escludere condizioni più gravi come la meningite, si ricorre ad una rachicentesi con cui è possibile valutare il numero di globuli bianchi presenti nel liquido spinale.
Sono disponibili diversi trattamenti per alleviare i sintomi associati alle infezioni da Coxsackie virus. Purtroppo, i farmaci sono spesso inefficaci nel riuscire a contrastare la diffusione di questi virus. Tuttavia – non dimentichiamolo! – il nostro sistema immunitario svolge un’azione importante nel contrasto di queste infezioni. Farmaci come l’ibuprofene sono utili per ridurre l’infiammazione e l’eventuale dolore associato alle infezioni.
In ogni caso, il miglior trattamento resta sempre la prevenzione: lavarsi regolarmente le mani è uno dei modi più efficaci per prevenire questo tipo di infezioni. Al contempo, è importante prestare attenzione alla propria igiene personale e a quella dell’ambiente in cui si vive.