Cosa succede se si stacca un neo?

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 07 Luglio, 2020

Cosa fare se si stacca un neo

I nei, o nevi, sono macchie della pelle circoscritte e pigmentate dovute a un accumulo di cellule che producono melanina, i melanociti, responsabili anche della colorazione di peli, capelli, pelle e… dell’abbronzatura! 

I nei possono essere presenti sin dalla nascita o apparire nel corso della vita, senza una precisa causa. Si presentano in colori differenti: dal marrone scuro al rosa fino al rosso, passando dal giallo al color carne. Inoltre, possono assumere svariate forme e dimensioni: piatti o sporgenti, lisci o ruvidi.

Ma cosa fare quando un neo si stacca? La probabilità non è poi così remota.

Cosa fare se un neo si stacca, si rompe o si graffia

Purtroppo, non si può prevenire l’eventualità di una caduta accidentale, di un taglio o del contatto con una crema depilatoria troppo calda che ledano uno o più nevi. Ricordiamoci, però, che ogni trauma fisico o chimico può determinare la lesione parziale o totale di un neo e, anche se si ricorre giustamente a una prima automedicazione, è importante rivolgersi al proprio medico curante e a uno specialista per richiedere una valutazione da esperto.

Nell’eventualità in cui dovesse staccarsi un neo, è opportuno fermare subito l’emorragia ed applicare una crema antibiotica come prevenzione per scongiurare il rischio di infezioni che possano nascondere la vera natura del neo.

Nella maggior parte dei casi, la cute danneggiata ha la capacità di rigenerarsi e guarire la lesione. Nel caso il danno avesse provocato l’asportazione in toto di un nevo, è opportuno valutare nel tempo la cute per evidenziarne eventuali cambiamenti.

Generalmente, non vi è il pericolo che la lesione traumatica agisca da primum movens per la trasformazione tumorale di un neo. Da una lesione traumatica, si dovrà gestire una perdita ematica o una possibile infezione successiva al trauma: eventi per i quali ci si può tranquillamente rivolgere al proprio medico di base, al parere del quale seguirà una valutazione da parte del dermatologo.

Sono stati inoltre documentati casi in cui la lesione traumatica a carico di un neo ne causi l’alterazione dell’aspetto fino a determinarne la scomparsa del neo, come per esempio una bruciatura che danneggia la pelle intorno al neo e non lo rendo più visibile.

Quando un neo è davvero pericoloso

Un neo non diventa pericoloso quando si rompe ma lo può diventare quando cambia forma senza apparente motivo: ecco perché è importante osservare costantemente i propri nei e rivolgersi al dermatologo se si nota qualche cambiamento in termini di aspetto, forma o dimensione. In particolare si può fare riferimento a questi quattro indicatori di pericolosità noti come regola ABCDE:

  • A come asimmetria del nevo
  • B come bordo della lesione
  • C come colore del nevo
  • D come dimensioni (più i nevi sono grandi, maggiore è la necessità di tenerli sotto controllo) 
  • E come evoluzionedel nevo (per valutare le modifiche che la lesione subisce nel tempo)

Per questo occorre poi rivolgersi ad un dermatologo che, analizzando il neo, ne verifica le condizioni, determinando se si tratta di un neo pericoloso, che rischia di trasformarsi in melanoma, un pericoloso tumore della pelle del tutto simile a un neo, dai contorni irregolari e frastagliati e che può cambiare forma e colore, oppure rappresenta un neo innocuo.

Quando chiedere il parere dello specialista

Il dermatologo dovrebbe esaminare regolarmente i soggetti i cui "nei si sono staccati" per valutare cambiamenti di colore, forma o l’eventuale sparizione degli stessi

La maggior parte dei nevi sono assolutamente benigni, anche se sono soggetti ai fisiologici cambiamenti che interessano l’intero organismo. Altrettanto importante, però, è sottoporsi a una visita dermatologica con cadenza regolare, per verificare la possibilità o meno che un neo possa trasformarsi in una lesione tumorale. 

Gloria Negri | Biologa e ricercatrice
Scritto da Gloria Negri | Biologa e ricercatrice

Osservare un meccanismo biologico, formulare delle ipotesi per spiegarlo e allestire esperimenti per confermare la propria tesi per poi raccogliere i dati e, infine, pubblicarli per rendere la propria scoperta fruibile a tutti: questo è il compito di ogni scienziato… e quindi anche il mio! Sono biotecnologo con dottorato di ricerca in genetica molecolare con una profonda passione per la scrittura e per la divulgazione scientifica. Sono autore e co-autore di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali indicizzate, di abstract per congressi, di contributi per siti internet e di un libro.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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