Quando il battito cardiaco è rallentato rispetto alla norma, cioè il cuore batte meno di 50 volte in un minuto, siamo in presenza di una condizione nota come bradicardia.
Non sempre si tratta di una condizione patologica o pericolosa, poiché il rallentamento della frequenza cardiaca può essere dovuto all’età o alla condizione atletica.
Diversamente, quando non si può considerare fisiologica – perché è causata o aggravata da malattie cardiovascolari, infezioni o patologie respiratorie -, la bradicardia può porre il soggetto a rischio di conseguenze serie per la salute perché meno sangue (e, di conseguenza, ossigeno) raggiunge gli organi.
In questi casi, l’alimentazione può dare una mano sia a prevenire sia a trattare questo disturbo. Vediamo alcuni consigli utili per migliorare la dieta e, con essa, la frequenza cardiaca.
E ricordate: il binomio alimentazione e bradicardia non è assolutamente da sottovalutare.
Prevenire è meglio che curare! Alimentazione e bradicardia
L’alimentazione sana è varia ed equilibrata, cioè apporta tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno nelle giuste quantità. Un aiuto per aderire ad una dieta sana è fornito dalla famosa piramide alimentare, che indica con quale frequenza sarebbe meglio consumare i vari alimenti.
Seguendo i principi della sana alimentazione si migliora il benessere psico-fisico e si prevengono molte malattie, tra le quali quelle cardiovascolari. Mangiare sano vuol dire anche limitare l’assunzione di alcuni nutrienti che, se consumati in eccesso, rappresentano un rischio per la salute.
Un esempio è fornito dagli acidi grassi e dal colesterolo, a maggior ragione se si soffre di una malattia cardiovascolare. Imparare a leggere le etichette dei prodotti alimentari è un buon consiglio per diventare più consapevoli di ciò che si mangia ed aiuta a ridurre il consumo di grassi saturi e colesterolo, che sono di frequente elevati negli alimenti industriali. Ma il controllo alimentare non riguarda solo i cibi industriali. Le carni rosse e gli insaccati, ad esempio, sono ricchi di grassi saturi e non andrebbero consumati più di una volta a settimana.
Leggere le tabelle nutrizionali riportate sulle confezioni dei prodotti alimentari aiuta anche a controllare le calorie introdotte. Spesso, infatti, i cibi industriali sono molto calorici e poco nutrienti!
Per evitare problemi cardiaci e vascolari (ad esempio l’ipertensione, che è tra le cause di bradicardia), il mantenimento del peso corporeo nell’intervallo di normalità è essenziale. Spesso, però, si è abituati a pensare solo al sovrappeso come fattore di rischio per la funzionalità cardiovascolare ma, di certo, anche l’eccessiva magrezza va assolutamente tenuta sotto controllo.
Occorre quindi introdurre la giusta quantità di calorie, né in eccesso né in difetto rispetto al fabbisogno energetico. Una restrizione calorica eccessiva, infatti, è già di per sé un fattore che incide sulla frequenza cardiaca, riducendola.
I “cibi del cuore” per controllare la bradicardia
- Frutta, verdura e cereali integrali – Frutta, verdura e cereali (preferibilmente integrali) sono alla base della piramide alimentare, e il loro consumo quotidiano è importante per il mantenimento di un buono stato di salute. Questi alimenti sono ricchi di vitamine, minerali e fibre che, sappiamo, contribuiscono alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. Tra i minerali, di particolare importanza per il mantenimento della buona funzionalità cardiaca, vi sono invece potassio e magnesio. Il potassio lo si trova in cavoli, spinaci, asparagi, banane, albicocche, e una buona fonte sono anche alcuni legumi come fagioli e piselli. Attenzione, però, a non esagerare con l’assunzione di potassio, perché l’aumento dei suoi livelli nel sangue può provocare bradicardia. Il magnesio, invece, si trova nei cereali integrali (mentre viene grandemente perso con i processi di raffinazione), nei vegetali a foglia verde e nelle banane, ma anche nei legumi.
- Latte e derivati – Latte e derivati, preferibilmente non grassi, sono una buona fonte di calcio, anch’esso importante per la funzionalità cardiaca. Il calcio, infatti, interviene nella trasmissione dell’impulso nervoso e nella contrazione muscolare. Altre fonti di calcio sono la carne e il pesce, mentre gli alimenti vegetali in generale non ne possiedono una buona quantità.
- Gli alimenti ricchi di omega-3 – Gli alimenti ricchi di omega-3 aiutano a ridurre il colesterolo “cattivo” (colesterolo LDL) e il loro consumo è associato al miglioramento dei valori della pressione arteriosa. Questi grassi buoni si trovano nei pesci grassi (salmone, tonno, sgombro, sardine, alici, ecc.), ma anche nella frutta a guscio (noci, nocciole, anacardi, pistacchi, ecc.) e nei semi oleosi (semi di chia, semi di papavero, semi di girasole, ecc.).
- Acqua – La disidratazione può portare uno squilibrio elettrolitico (cioè un’alterazione dei livelli degli elettroliti, ovvero sodio, potassio, cloruro e bicarbonato), che causa alterazioni della frequenza cardiaca. Ad esempio, in condizioni di disidratazione è possibile che si verifichi l’iperpotassemia che, come detto prima, è responsabile di bradicardia. Non è infrequente che si beva meno di quanto necessario, perciò una valida raccomandazione è quella di aumentare la quantità di acqua consumata ogni giorno. Un adulto dovrebbe bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno.
- …attenzione agli alcolici! – In generale è sconsigliato eccedere con l’assunzione di alcolici, e questo vale anche per la bradicardia. Un consumo eccessivo, infatti, può peggiorare la condizione.
Mangiare sano aiuta, ma non basta
Una sana alimentazione consente di prevenire disturbi come la bradicardia perché riduce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari (e non solo!), e non è mai tardi per migliorare la propria alimentazione.
Altrettanto importante, però, è adottare uno stile di vita sano. Al bando la pigrizia e le brutte abitudini!
Svolgere un’attività fisica moderata e regolare è importantissimo per ridurre il rischio di ammalarsi, così come lo è abbandonare le brutte abitudini come il fumo.