Per riconoscere un possibile contagio da nuovo Coronavirus bisogna ora fare attenzione a due nuovi sintomi del Covid-19. Oltre a quelli già noti, infatti, ossia difficoltà respiratorie, dolori muscolari, confusione mentale, tosse secca, forte mal di testa e, raramente il raffreddore, ora si aggiungono anche perdita totale di gusto (ageusia) e olfatto (iposmia).
Coronavirus: due terzi dei pazienti perdono gusto e olfatto
A dichiararlo è stato anzitutto il dottor Hendrik Streeck, un virologo della città Bonn che sta studiando la diffusione del nuovo Coronavirus nella zona di Heinsberg, la località che costituisce attualmente il maggiore focolaio in Germania.
Durante una intervista al Frankfurter Allgemeine, il medico ha affermato che «quasi tutti gli infetti che abbiamo intervistato (più di 100 pazienti, ndr) hanno riportato la perdita di odori e sapori per più giorni. Questo significa, ad esempio, che una madre non era in grado di percepire l'odore del pannolino da cambiare di suo figlio. Altri non sentivano più l'odore dello shampoo oppure il cibo perdeva completamente ogni sapore».
Perdita di gusto e olfatto: in quale momento dell'infezione da Covid19 si manifestano questi sintomi?
«Non siamo ancora in grado di dire quando si manifestano questi sintomi, ma pensiamo si manifestino nella fase avanzata dell'infezione», ha infine concluso Streeck.
La conferma delle affermazioni del virologo tedesco arriva anche da Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive presso l'Università degli studi di Milano e primario della medesima sezione dell'Ospedale Sacco. A proposito dei malati di Coronavirus, in una intervista al Corriere della sera, ha infatti riportato che «nei nostri pazienti vediamo frequentemente i sintomi dell’anosmia (alterazione dell’olfatto, ndr) e della disgeusia (alterazione del gusto, ndr), anche nei casi lievi e moderati».
Il professore ha poi però specificato lo stato ancora provvisorio della sintomatologia: «Non sono ancora disponibili dati di osservazione scientifica su questo aspetto, sto parlando di osservazioni personali e del mio team. La perdita di gusto e olfatto possono comparire anche in altre infezioni delle vie respiratorie, ma nella Covid-19 sembrerebbe più frequente e grave. Sicuramente non si tratta di un sintomo iniziale. Al momento non sappiamo dire se il disturbo sia transitorio, ovvero se con la guarigione la sensibilità viene totalmente recuperata. Possiamo solo sperare che la cosa sia transitoria». E conclude, con una nota positiva: «posso dire con certezza che è un sintomo che compare verso la fine dell’infezione, quindi quando il paziente è sulla via della guarigione».
Olfatto e gusto ritrovati, ma la carne sa di petrolio...
Già, secondo alcuni pazienti, la perdita di olfatto e gusto sono sì transitori, ma non tutto torna come prima, almeno non subito. Stiamo parlando, infatti, di un effetto indesiderato del Coronavirus, la parosmia - ovvero la "distorsione dell'olfatto" - che sempre più pazienti tendono a segnalare, tempo dopo la guarigione.
Ed è così che la carne ha il sapore del petrolio, il caffè sa di bruciato, ecc. ecc. Purtroppo, questa condizione è altrettanto fastidiosa, limitando l'appetito e rendendo piatti gustosi e saporiti, immangiabili.
Quali sono le cause dell'alterazione dell'olfatto dopo il Covid19?
La causa è da collegare a un danneggiamento dei neuroni olfattivi. Vero è che il recupero dell'olfatto avviene dopo circa 2 settimane, ma i neuroni impiegano decisamente più tempo per rigenerarsi (in alcuni casi, anni!).
Durata della parosmia
La dr.ssa Claire Hopkins, presidente della British Rhinological Society, ha sottolineato che - in assenza di una solida letteratura scientifica - si stanno riscontrando ora casi in cui il danno ai neuroni olfattivi è ben più grave e, quindi, duraturo. Purtroppo, non è un'ottima notizia per i pazienti colpiti, perché olfatto e gusto regolano umore, emotività e piacere.
La durata della parosmia, quindi, è variabile. Ma state tranquilli, prima o poi il caffè tornerà ad allietarvi al mattino, con il suo buon odore.