Come riconoscere la mononucleosi

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 14 Marzo, 2017

mononucleosi: sintomi, cause e terapie

La mononucleosi si diffonde attraverso il contatto da persona a persona. La saliva è il metodo principale di trasmissione, la quale porta l’infezione dei linfociti B nella bocca e nella gola. La mononucleosi è più comunemente conosciuta come “malattia del bacio“.

Sono richieste in genere tra le 4 e le 8 settimane perchè i sintomi della mononucleosi comincino a comparire. Una persona con la mononucleosi può trasmettere la malattia anche attraverso dei colpi di tosse o degli starnuti, provocando piccole goccioline di saliva e muco infette che rimangono sospese in aria e che possono venir inalate da altri. Anche la condivisione di cibo o bevande dallo stesso contenitore o utensile può trasferire il virus da una persona a un’altra.

La maggior parte delle persone che è stata esposta al virus da bambina ha sviluppato l’immunità al virus.

Come riconoscere i sintomi della mononucleosi?

I sintomi iniziali della mononucleosi sono:

  • mancanza di energia o malessere
  • perdita di appetito

Possono durare da 1 a 3 giorni prima che sintomi più intensi comincino. I più comuni includono:

  • grave mal di gola
  • febbre persistente
  • gonfiore dei linfonodi del collo

È in genere il grave mal di gola che spinge le persone a contattare il proprio medico.

Le tonsille presentano un rivestimento biancastro in almeno un terzo dei casi. La milza si gonfia in circa la metà dei pazienti con la mononucleosi. Possono venir rilevati un ingrossamento del fegato e anomalie nei test di funzionalità epatica. Alcuni i pazienti hanno un’eruzione cutanea rossa a chiazze su tutto il corpo, simile al morbillo. All’inizio della malattia, può comparire un gonfiore temporaneo a entrambe le palpebre superiori.

Gli esami che aiutano a diagnosticare la mononucleosi

La diagnosi di mononucleosi viene sospettata sulla base dei sintomi e dei segni di cui sopra e viene confermata dagli esami del sangue. All’inizio della malattia, gli esami del sangue possono mostrare un aumento di un tipo di globuli bianchi (i linfociti).

Altri esami del sangue più specifici, come ad esempio i test anticorpali e gli eterofili, possono confermare la diagnosi di mononucleosi.

Mononucleosi: cura

La mononucleosi è spesso curata da specialisti come pediatri e medici di famiglia. Se c’è la presenza di complicazioni o di situazioni gravi, possono essere consultati i medici delle malattie infettive, gli ematologi, i cardiologi, i gastroenterologi o i neurologi.

Il corso della mononucleosi

Nella maggior parte dei casi di mononucleosi, non è necessario nessun trattamento specifico della malattia, solo per portare sollievo dei sintomi. I farmaci antivirali disponibili non hanno alcun effetto significativo sul risultato globale della mononucleosi e potrebbero anche prolungare il corso della malattia.

Sonno e molto riposo sono l’unica cura da seguire. Il dolore alla gola è peggiore durante i primi 5/7 giorni di malattia, per poi abbassarsi nel corso dei successivi 7/10 giorni. I linfonodi gonfi generalmente regrediscono entro la terza settimana.

Una sensazione di affaticamento o stanchezza può persistere per mesi dopo la fase acuta della malattia. I pazienti affetti da mononucleosi non dovrebbero fare sport di contatto per 3/4 settimane dopo l’insorgenza dei sintomi, per evitare traumi alla milza. L’ingrossamento della milza è suscettibile di rottura, che può essere pericolosa per la vita. A volte, viene somministrato il cortisone per il trattamento delle tonsille gonfie o per l’ingrossamento dei tessuti della gola che minacciano di ostacolare la respirazione.

I pazienti possono continuare ad avere particelle virali presenti nella loro saliva fino a 18 mesi dopo l’infezione iniziale. Quando i sintomi persistono per più di 6 mesi, la condizione è chiamata “mononucleosi cronica“.

Le complicanze della mononucleosi

Una comune, e non grave, complicanza della mononucleosi, è una lieve infiammazione del fegato o epatite. Questa forma di epatite raramente richiede un trattamento, si risolve in genere da sola.

L’allargamento della milza, che si verifica con la mononucleosi, potrebbe portare a una rottura traumatica della stessa.

Il gonfiore della gola e delle tonsille può portare a un’ostruzione delle vie aeree.

La rare e gravi complicazioni includono:

  • distruzione dei globuli rossi (anemia emolitica)
  • infiammazione della membrana che circonda il cuore (pericardite)
  • infiammazione del muscolo del cuore (miocardite)
  • infezione del cervello (encefalite)

La mononucleosi tende a essere più aggressiva nei pazienti con il sistema immunitario anomalo, come le persone affette da AIDS o coloro che stanno assumendo farmaci che sopprimono la funzione immunitaria.

La maggior parte delle persone con mononucleosi guarisce completamente senza problemi a lungo termine. La fatica associata alla condizione può persistere per alcuni mesi dopo la febbre.

Prevenire la mononucleosi

Dal momento che la mononucleosi si diffonde da persona a persona, sarebbe il caso di:

  • evitare lo stretto contatto personale con gli individui infetti;
  • evitare di condividere utensili contaminati, come spazzolini da denti e bicchieri.

Seguendo questi brevi consigli, la diffusione della mononucleosi risulterà più difficile, ricordando che la stanchezza si potrebbe protrarre per mesi dopo la guarigione.

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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