Come riconoscere un attacco di panico

Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Ultimo aggiornamento – 13 Maggio, 2016

Capita a tutti di avere giornate più o meno stressanti e di trovarsi a volte in situazioni che ci creano ansia e un po’ di timore, sia per gli impegni lavorativi, sia per lo studio o semplicemente per qualche malcontento o grattacapo nella vita di tutti i giorni.

Vivere senza questo sottofondo di frenesia sembra quasi impossibile nel mondo moderno, tuttavia, è necessario riconoscere le situazioni che ci creano ansia e cercare di gestirle al meglio per evitare di essere assaliti da veri e propri attacchi di panico.

Considerati da molti medici come la malattia della modernità, gli attacchi di panico infatti, detti anche crisi d’ansia, sono veri e propri episodi esplosivi in cui veniamo assaliti da un’improvvisa e immotivata paura, da un’ansia ingestibile che ci paralizza. Gli ultimi dati raccolti evidenziano un netto aumento di attacchi di panico nella popolazione mondiale: si stima che più di 10 milioni di Italiani ne soffrano in maniera regolare, ma in realtà aumenta fino ad 1 persona su 3 il numero delle persone che hanno avuto almeno un attacco di panico.

Ad essere maggiormente colpite sono le donne, da sempre più soggette a sviluppare questo tipo di patologie, e la fascia d’età d’elezione è quella tra i 20 e i 55 anni nonostante sempre più spesso anche gli adolescenti e i giovanissimi cadono vittima di questi episodi di ansia estrema.

Come possiamo allora riconoscere i sintomi di attacco di panico e come dobbiamo comportarci se ne abbiamo uno?

Molte persone che hanno avuto uno o più attacchi di panico ricorrenti nella loro vita descrivono tra gli aspetti più comuni e tipici di questi episodi una sensazione improvvisa di paura intensa, un vero terrore come di essere sul punto di morire senza che vi siano motivazioni logiche. Queste manifestazioni improvvise creano nel nostro organismo una serie di reazioni piuttosto serie, tra cui nausea, battito cardiaco accelerato e aumento della sudorazione.

Quali sono le cause di un attacco di panico?

Nonostante molti esperti dicano che ansia e paura sono in una certa misura necessarie per la nostra sopravvivenza, quando queste superano dei livelli critici, interferendo con la nostra vita quotidiana, iniziamo a esserne spaventati. Questo eccessivo stato di ansia e paura fa aumentare il numero di segnali che mandiamo al nostro cervello, mettendolo in uno stato di allerta.

Una parte del nostro cervello, l’amigdala, è specializzata nelle risposte del nostro corpo a uno stato di ansia; tuttavia, l’amigdala di alcune persone reagisce in maniera eccessiva ad una situazione di ansia e paura anche quando ciò non è necessario, causando un continuo stato di ansia nella persona. Il nostro organismo risponde a questo stato di paura inconscia e inspiegabile aumentando la produzione di adrenalina, il cosiddetto ormone “combatti o fuggi”: è proprio l’aumento di adrenalina che causa tutti i sintomi classici di un attacco di panico, questo picco di ormone infatti porta all’aumento del battito cardiaco e della sudorazione, con il respiro che si fa affannoso.

Come si curano?

Anche se le conoscenze scientifiche sugli attacchi di panico siano ancora limitate e in fase di studio, guarire è possibile. La cosa più importante per una persona che soffre di attacchi di panico è di non affidarsi a rimedi fai da te, ma è necessario consultare uno specialista, primo tra tutti uno psicoterapeuta.

Spesso, per le persone con attacchi di panico molto frequenti può essere necessario ricorrere a una terapia farmaceutica, con l’utilizzo soprattutto di antidepressivi e ansiolitici che possano aiutare a superare la fase acuta; tuttavia i rimedi farmacologi, che devono essere assunti sempre sotto consiglio e prescrizione di un medico, non risolvono le cause degli attacchi di panico, ma offrono solo un aiuto momentaneo.

Per le persone che soffrono di queste crisi d’ansia è infatti fondamentale intraprendere un percorso di psicoterapia, rivolgendosi quindi ad uno psicologo o ad uno psichiatra: i colloqui con questi specialisti si basano su una terapia detta cognitivo-comportamentale che ha lo scopo di aiutare la persona a riconoscere i motivi nascosti dietro questi episodi improvvisi, a rassicurarla dalla paura che si accompagna a determinate situazioni di ansia e a intraprendere un cammino per superare pienamente queste brutte esperienze.

Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina
Scritto da Giulia Agnolucci | Studentessa di Medicina

Sono una studentessa di medicina, da sempre appassiona del corpo umano e con una grande passione per la letteratura; concilio questi due grandi amori qui su Pazienti.it, cercando con la scrittura di promuovere la salute, con un'attenzione particolare alla prevenzione.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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