Il calazio è una cisti granulosa di natura cronica che si forma nella palpebra a causa di un’infiammazione cronica della ghiandola di Meibomio, il cui dotto escretore si ostruisce. Il calazio si riconosce per il rigonfiamento all’interno o sul bordo della palpebra ed è generalmente indolore.
Spesso, il calazio si confonde con l’orzaiolo: quest’ultimo, invece, è un’infiammazione acuta che colpisce una o più delle ghiandole sebacee delle palpebre, situate alla base delle ciglia, causato da un’infezione batterica da stafilococco. L’orzaiolo può formarsi esteriormente alla palpebra: ciò accade quando colpisce una ghiandola di Zeis o di Moll. Si forma interiormente alla palpebra, invece, quando colpisce una ghiandola di Meibomio.
Quali sono le cause del calazio?
Il calazio è causato da un’ostruzione dei dotti delle ghiandole di Meimobio. Queste ghiandole producono una sostanza lipidica che garantisce il nutrimento per l’epitelio della cornea. Infiammazioni o virus di queste ghiandole possono poi dare luogo alla formazione della cisti.
Questo disturbo risulta più comune nelle persone con altre condizioni infiammatorie, come la seborrea, l’acne, la blefarite cronica o altre infiammazioni della palpebra. Le persone con congiuntiviti hanno, inoltre, maggiori rischi di svilupparlo.
Se il calazio tende a ripresentarsi regolarmente, potrebbe trattarsi di una condizione più seria che quindi necessita l’attenzione di uno specialista.
Si può prevenire?
Non sempre è possibile prevenire l’insorgenza di un calazio, soprattutto per le persone che hanno diversi problemi agli occhi. È comunque possibile seguire alcuni accorgimenti, come:
- lavare sempre le mani prima di toccarsi gli occhi;
- assicurarsi che qualsiasi oggetto che venga a contatto con gli occhi (lenti a contatto, e occhiali) sia pulito.
Come curare il calazio al meglio?
In genere, il calazio tende ad andar via spontaneamente, senza alcun tipo di trattamento. In alcuni casi, il medico può consigliare comunque un trattamento specifico.
Per prima cosa, è necessario non provare in alcun modo a spremere il calazio. L’ideale sarebbe toccarlo il meno possibile. Un utile rimedio casalingo è quello di applicare un impacco caldo sulla palpebra quattro volte al giorno, per almeno dieci minuti. L’impacco può ridurre il gonfiore, favorendo il decorso del secreto ghiandolare.
Il medico può inoltre consigliare di massaggiare delicatamente l’area interessata oppure di usare un apposito collirio. In genere, comunque sia, si ricorre a gel o unguenti oftalmici a base di antibiotico o a base di un’associazione di antibiotico e corticosteroide.
Se il calazio non va via nonostante piccoli rimedi “fai da te”, il medico può consigliare di procedere con iniezioni di corticosteroidi o con un intervento chirurgico. Si tratta di due opzioni considerate efficaci.
Ad ogni modo, la scelta del miglior trattamento è legata a diversi fattori. Bisogna quindi affidarsi al proprio specialista che saprà spiegare i benefici e i rischi di ciascuna cura.