Colonscopia: le controindicazioni che nasconde

Antonia de Gioia | Blogger

Ultimo aggiornamento – 15 Febbraio, 2023

Scopriamo quali sono le controindicazioni della colonscopia

Sottoporsi a una colonscopia potrebbe salvarci letteralmente la vita ma, al contempo, potrebbe esporci a delle controindicazioni. Ecco brevemente spiegati tutti i rischi della colonscopia.

Colonscopia: cosa è e a cosa serve

La colonscopia è un esame che consente di effettuare un’ispezione accurata del colon. Si distinguono due tipi di colonscopia:

  1. Colonscopia tradizionale – È un esame di tipo invasivo, che viene effettuato utilizzando il colonscopio, ovvero una sonda endoscopica a fibre ottiche, introdotta, dopo adeguata sedazione, nell’ano e condotta lungo tutto il colon. L’esame ha una durata media di 45 minuti, durante i quali il medico specialista, a seconda delle condizioni, può procedere con l’asportazione del polipo o la rimozione di parte del tessuto del colon da sottoporre a biopsia.
  2. Colonscopia virtuale – È un esame non invasivo, che permette di ispezionare il colon mediante radiazioni, con stesso principio di funzionamento di una Tac. Grazie all’impiego di un software, il radiologo ricostruirà la topografia del colon avvalendosi delle immagini acquisite. La durata è mediamente di 15 minuti.

Nonostante spesso possa spaventare, ricordate che la colonscopia può rilevarsi un esame di importanza vitale per paziente, poiché permette – in primis – di individuare qualsivoglia anomalia a carico del colon, in particolare la presenza di un tumore al colon stesso.

I rischi della colonscopia

Ma la colonscopia è pericolosa? La colonscopia, soprattutto quella di tipo tradizionale, non è purtroppo esente da rischi. Uno recente studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università North Dakota School of Medicine and Health Sciences su un gruppo di soggetti che si sono sottoposti a colonscopia, ha diagnosticato condizioni di appendicite manifestati successivamente all’esecuzione dell’esame. Lo studio è stato effettuato su un campione di 393.000 pazienti che nel periodo compreso tra gennaio 2009 e giugno 2014 sono stati sottoposti a un esame di screening del colon.

Insomma,  dai dati è emerso un possibile rischio di appendicite, che pare manifestarsi con maggiore frequenza nelle prime quattro settimane immediatamente successive all’esame.

Il gruppo di studio, guidato dal dr. Marc Basson, ritiene che la principale causa dovuta ad appendicite post colonscopia potrebbe essere una reazione allergica a sedativi utilizzati in fase di preparazione. Questi, infatti, potrebbero generare nell’intestino una pressione tale da provocare l’infiammazione dell’appendice.

Ovviamente, non è esclusa l’ipotesi che la colonscopia accentui una condizione di infiammazione dell’appendice già persistente nel periodo antecedente all’esame di screening in forma lieve. Se fosse accertata quest’associazione tra colonscopia e appendicite, non vi sarebbero comunque ragioni tali da destare particolare preoccupazione. L’appendicite è infatti una condizione molto comune tra la popolazione e, attualmente, la medicina è in grado di trattarla attraverso antibiotici o con completa esportazione, senza particolari complicazione per la vita dell’individuo.

Altri tipici rischi a colonscopia tradizionale sono:

  • Perforazione dell’intestino per utilizzo della sonda
  • Sanguinamento del retto
  • Dolore addominale

Per quel che concerne la i rischi della colonscopia virtuale, vi è l’esposizione del paziente a radiazioni. Parliamo comunque di un dosaggio limitato che non dovrebbe arrecare particolari controindicazioni alla salute.

Per i soggetti che manifestano un evidente sanguinamento dell’ano, perdita eccessiva di peso non giustificata o dolore addominale è invece  fortemente consigliato un esame di screening del colon per escludere l’eventuale presenza di tumore, al di là di qualsiasi rischio e controindicazione. I rischi dovuti a colonscopia sono limitati e poco frequenti tanto da consigliare l’esposizione all’esame piuttosto che la rinuncia. Ricorda: la colonscopia potrebbe salvarti la vita!

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Scritto da Antonia de Gioia | Blogger

Sono una laureata in Marketing e mi occupo della gestione di attività promozionali e di comunicazione, con un’attenzione particolare al mondo digitale e social. Nel tempo libero, lontana dal lavoro quotidiano, mi dedico alla scrittura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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