La cataratta è una nota e diffusa patologia a carico dell’occhio che comporta l’opacizzazione del cristallino, con conseguente difficoltà di messa a fuoco e progressiva perdita della vista a carico del soggetto che ne soffre.
Le cure per la cataratta, purtroppo, ad oggi non esistono. Infatti, attualmente, l’unico trattamento disponibile per problemi di cataratta è l’intervento chirurgico: senza l’uso dei bisturi e con l’esclusivo impiego di una tecnologia a laser si provvede alla rimozione e sostituzione del cristallino con una lente artificiale.
Per chi teme l’operazione da cataratta o per chi non dispone delle possibilità economica per sottoporsi a questo tipo di intervento, ci sono buone notizie: potrebbe essere commercializzato nei prossimi anni un semplice collirio per curare i difetti visivi generati da cataratta. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Collirio per cataratta: è in arrivo un nuovo trattamento?
Di recente sono stati pubblicati sulla rivista Science i risultati di un interessante studio condotto congiuntamente dall’Università della California, l’Università del Michigan e la Washington University di St. Louis.
La ricerca prevede la realizzazione di un composto farmacologico, con le stesse modalità di applicazione e funzionalità di un collirio, in grado di arrestare o rallentare il processo di opacizzazione del cristallino, senza ricorrere alla chirurgia.
Lo studio muove dal principio secondo il quale, in caso di cataratta, le proteine che compongono il cristallino tendono ad aggregarsi tra di loro e a ridurre le funzioni native dell’occhio. La soluzione molecolare individuata, nota come «Chemical 21», dovrebbe consentire alle proteine cristalline di rimanere solubili e quindi di non aggregarsi, limitando problemi visivi a carico del soggetto.
Ovviamente, nulla è certo e nulla è ancora commercializzato. Si tratta di una formulazione ancora in via sperimentale, attualmente non testata sugli uomini ma solo su animali che similarmente all’uomo manifestano una predisposizione genetica alla cataratta. In ogni caso, nei test eseguiti si è registrata una notevole riduzione dell’opacità delle lenti ma, purtroppo, non ci sono ancora evidenze circa un miglioramento delle funzioni visive degli animali sottoposti al test.
Cataratta, perché?
La soluzione proposta da Science potrebbe rappresentare una svolta per tutti coloro che soffrono di questo disturbo. La cataratta è infatti una delle principali cause di cecità nel mondo, particolarmente diffusa tra la popolazione di mezza età anche se, è inutile negarlo, non mancano casi di cataratta in età giovanile o infantile.
Le principali cause della cataratta sono dovute a:
- Invecchiamento
- Diabete
- Utilizzo di farmaci a base di cortisone
- Chemioterapia
- Malattie oculari
- Abuso di alcool
- Fumo
- Dieta povera di antiossidanti
- Esposizione non protetta a raggi sociali
- Predisposizione genetica
I soggetti affetti da cataratta non manifestano alcun dolore a livello oculare, ma solo una lenta perdita della vista, spesso trascurata perché associata a un’acutizzarsi di difetti visivi già diagnosticati (ad esempio miopia o ipermetropia).
Visite oculistiche periodiche (annuali o biennali a seconda dell’età) consentono di diagnosticare la presenza di cristallino in fase di opacizzazione e di intervenire prontamente. Collirio sì, collirio no, ad oggi un mancato intervento di cataratta può provocare la perdita totale delle funzioni visive.
Il successo dell’operazione chirurgica dipende però dallo stato di salute del cristallino: quanto più esso appare compromesso tanto più difficile sarà recuperare la vista nella sua totalità. Un domani, però, se tutto dovesse procedere al meglio, potremo dire addio a interventi chirurgici e simili, dando il benvenuto al magico collirio per la cataratta.