A cura del dr. Giovanni Franco, specialista in Ematologia.
Oggi parliamo di coagulazione del sangue. Cosa si intende? Nota anche con il termine “emostasi“, è quel meccanismo perfetto che consente all’organismo di bloccare naturalmente la fuoriuscita di sangue dopo una lesione. Ciò avviene grazie alla coagulazione, appunto.
A volte, però, si può verificare una eccessiva coagulazione, causa di ostruzioni nei vasi sanguigni. Altre volte, la coagulazione può essere insufficiente: si assiste così a un sanguinamento continuo e pericoloso.
Come si coagula il sangue? I processi che si attivano sono tre, ovvero:
- La vasocostrizione.
- L’attività delle piastrine.
- L’attività – collaborazione – delle piastrine ematiche (fattori della coagulazione).
Abbiamo rivolto alcune domande al dr. Giovanni Franco, ematologo, per capire insieme cosa fare quando si presentano delle anomalie.
Quali sono le cause principali che portano a una eccessiva coagulazione del sangue?
Le cause che possono provocare un’eccessiva coagulazione del sangue sono diverse; alcune possono essere congenite, come la trombofilia ereditaria, altre possono essere acquisite nel corso della vita.
Alcune condizioni transitorie, come gli interventi chirurgici, l’immobilizzazione prolungata e, talvolta, la gravidanza possono aumentare transitoriamente il rischio di problemi trombotici. Lo studio deve essere accuratamente effettuato dall’ematologo, che deve raccogliere un’approfondita anamnesi personale e familiare, e che se necessario prescriverà esami specifici di secondo livello e anche esami genetici.
Difetti di coagulazione del sangue: quali sono i rischi?
I pericoli della eccessiva coagulabilità del sangue possono essere notevoli. L’attivazione della cascata della coagulazione porta alla formazione di un trombo che riduce o addirittura può ostruire completamente l’afflusso di sangue verso gli organi. Questa situazione è pericolosa e potenzialmente letale, basti pensare a cosa potrebbe comportare il coinvolgimento di organi vitali, come polmoni, cervello o cuore.
Ma il pericolo non è uguale per tutti i pazienti ed è determinato da una serie di fattori congeniti e/o acquisiti, abitudini – come ad esempio il fumo di sigaretta -, che devono essere valutati dallo specialista ematologo.
Assetto coagulativo: come garantirlo?
Esistono delle terapie – dette “anticoagulanti”- che contrastano l’eccessiva “coagulabilità” del sangue.
Ma sono terapie impegnative e che talvolta devono essere fatte a vita, pertanto, solo lo specialista dopo la visita e gli esami può decidere se fare tali terapie e per quanto tempo.
Sicuramente, uno stile di vita sano, seguendo un’alimentazione variegata senza eccessi e con pochi grassi, l’attività fisica, l’astensione dal fumo di sigaretta sono tutti fattori che possono aiutare a diminuire il rischio di problemi tromboembolici.