Cisti di Baker, quello strano dolore dietro al ginocchio

Roberto Pisani

Ultimo aggiornamento – 18 Febbraio, 2019

cisti di baker: come riconoscerla e curarla

La cisti di Baker, anche chiamata cisti poplitea, è una sacca ripiena di liquido che forma un rigonfiamento visibile nella parte posteriore del ginocchio.

Proprio per la sua vicinanza all’articolazione del ginocchio, può provocare dolore durante i movimenti di estensione o flessione della gamba sulla coscia.

La formazione di una cisti di Baker è solitamente la conseguenza di un problema all’articolazione del ginocchio, come ad esempio l’artrite o lesioni alla cartilagine.

Cerchiamo di capirne di più.

Come riconoscere una cisti di Baker

Molte persone non avvertono alcun sintomo legato alla presenza della cisti di Baker. Tuttavia, i sintomi di una cisti poplitea comprendono:

  • Dolore
  • Rigidità articolare
  • Difficoltà motorie
  • Gonfiore

I sintomi possono peggiorare ulteriormente in seguito ad un’intensa attività fisica o quando si resta troppo a lungo in piedi.

Qual è la sua origine?

L’articolazione del ginocchio contiene al suo interno un fluido, chiamato liquido sinoviale. La funzione del liquido sinoviale è quella di facilitare i movimenti evitando lo sfregamento delle diverse componenti dell’articolazione.

Talvolta, può però verificarsi un’eccessiva produzione di liquido, che tende quindi ad accumularsi nella porzione posteriore del ginocchio, in un’area nota come borsa poplitea.

La sovrapproduzione di liquido sinoviale può essere la conseguenza di un’infiammazione a livello dell’articolazione del ginocchio, come ad esempio nelle diverse tipologie di artriti. In altri casi, la formazione della cisti di baker è la conseguenza di una lesione all’articolazione del ginocchio.

Come arrivare a una diagnosi

Il medico solitamente provvede ad esaminare il ginocchio e l’area che appare ingrossata, valutando quali movimenti l’articolazione interessata permette di compiere, ed effettuando quindi un confronto con l’articolazione sana.

Per escludere condizioni più serie, quali la presenza di un coagulo o di un tumore, il medico può decidere di effettuare alcuni esami non invasivi come una risonanza magnetica o un’ecografia.

Talvolta è possibile eseguire una radiografia. Questo esame non risulta particolarmente utile ad individuare una cisti di baker, ma può identificare altre condizioni come un’infiammazione o l’artrite.

Come curare la cisti di Baker

Se si è fortunati, la cisti di Baker può regredire spontaneamente senza ricorrere ad alcun trattamento. Tuttavia, se la cisti appare particolarmente ingrossata ed è causa di dolore, è necessario seguire le diverse soluzioni di trattamento per questa condizione:

  • Drenaggio del liquido – Il medico procede all’inserimento di un ago all’interno dell’articolazione e aspira il liquido in eccesso responsabile del rigonfiamento.
  • Trattamento farmacologico – I farmaci maggiormente consigliati per il trattamento della cisti di Baker sono i corticosteroidi, come il cortisone. Questa soluzione può ridurre l’infiammazione a carico dell’articolazione e conseguentemente anche il dolore. Tuttavia, non è detto che prevengano la formazione di una seconda cisti.
  • Fisioterapia – L’esecuzione di esercizi specifici può rafforzare l’articolazione del ginocchio e renderla meno esposta alla formazione di cisti e allo sviluppo di fenomeni infiammatori.

La presenza di una cisti di baker non si associa ad alcun danno permanente, ma resta comunque una condizione fastidiosa che può avere un impatto negativo sulla qualità della vita. È pertanto necessario rivolgersi ad un medico e seguirne i consigli per liberarsi della cisti e riprendere a svolgere le normali attività quotidiane.

Roberto Pisani
Scritto da Roberto Pisani

Sono uno studente di medicina, con la passione verso tutto quello che è legato alla scienza e alla tecnologia. Il mio background medico-scientifico mi ha portato a lavorare come copywriter e copyeditor di articoli scientifici e spero di contribuire alla crescita di questa comunità.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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