Lo studio pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences ad opera dell’Università Statale di Milano – in collaborazione con l’Università di Pavia – indica come la curcumina potrebbe essere utile nel migliorare la qualità della vita in pazienti affetti da atrofia muscolare spinale (Sma) che non rispondono adeguatamente ai farmaci.
Qual è la correlazione? Scopriamolo.
L’atrofia muscolare spinale
L’atrofia muscolare spinale (Sma) è la più diffusa tra le condizioni genetiche rare ed è caratterizzato dalla perdita dell’attività dei motoneuroni (con conseguente limitazione progressiva dell’attività respiratoria e motoria).
La Sma è causata da una mutazione del gene Smn1, ma la gravità del disturbo dipende dal numero di copie del gene Smn2, che può parzialmente sostituire il primo e trascrivere per la stessa proteina.
Negli ultimi tempi, è stato osservato un elevato stress ossidativo nelle cellule malate (le stesse che causano la progressiva perdita dell’attività respiratoria e motoria): questo ha spinto i ricercatori a studiare l’impatto della terapia antiossidante su questi organismi staminali neurali provvisti di potenziale per differenziarsi in motoneuroni.
I risultati della ricerca
La curcumina, una molecola antiossidante naturale (tra le più potenti) estratta dalla curcuma, ha importanti effetti sfruttati da oltre 4.000 anni nella medicina tradizionale cinese e indiana.
Gli esperimenti dei ricercatori delle due università hanno indicato come questa molecola si dimostri in grado di modificare alcune proprietà fisiologiche delle cellule staminali neurali, sia sane che affette da Sma.
Più nel dettaglio, la curcumina è in grado di attivare l’effetto di traslocazione nucleare della proteina Nrf2 nel nucleo della cellula (dove favorisce l'espressione della proteina Smn funzionante).
Sebbene l'olesoxime, un antiossidante derivato del colesterolo che agisce sui mitocondri, non abbia fornito risultati soddisfacenti a lungo termine nel trattamento della Sma, si stanno valutando alternative antiossidanti, come appunto la curcumina.
Tuttavia, è improbabile che la curcumina possa sostituire i nuovi farmaci più efficaci attualmente disponibili per la SMA. Nonostante ciò, questo trattamento nutraceutico potrebbe essere utile per migliorare la qualità della vita dei pazienti che non rispondono adeguatamente alle terapie farmacologiche standard.
"Saranno necessarie ulteriori analisi per districare i meccanismi molecolari coinvolti negli effetti della curcumina su Nrf2 nel nostro modello di Sma - spiegano i ricercatori - ma questi risultati preliminari sembrano indicare la possibilità di utilizzare la curcumina come trattamento nutraceutico per migliorare la qualità della vita di quei pazienti che hanno una risposta insufficiente ai nuovi farmaci contro la Sma".