Cibi fritti: ecco quali sono i rischi

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 08 Luglio, 2014

Che i cibi fritti non fossero un toccasana per la nostra salute è cosa risaputa da tempo. Un'ultima novità, non proprio piacevole, potrebbe però indurci a rinunciare sempre di più alle delizie croccanti e dorate. 

L'Agenzia Europea per la Sicurezza del Cibo (EFSA) ha confermato, infatti, che durante la frittura degli alimenti si sprigiona una sostanza, nota come acrilammide, responsabile della doratura e, nello stesso tempo, possibile causa di problemi di salute.

Da recenti studi su animali, è emerso che l'"acrilammide negli alimenti aumenta potenzialmente il rischio di tumore".

Ma cosa è l'acrilammide?

L’acrilammide è un composto chimico che, durante la frittura, la cottura al forno e alla griglia, si sprigiona negli alimenti, specie se amidacei. Alcuni zuccheri e un amminoacido ne sono responsbili. 

Nel 2005, l'EFSA ha dichiarato ufficialmente che l'acrilammide è una sostanza cancerogena e genotossica, sollevando le preoccupazioni dei consumatori e le valutazioni degli esperti della FAO/OMS.

Qual è la soluzione?

Per prima cosa, è importante la prevenzione che può venire solo attraverso la consapevolezza, da parte del consumatore, delle sostanze dannose per la propria salute. Le autorità raccomandano di ridurre il consumo di cibi che prensentano acrilammide, e di seguire una dieta sana, soprattutto per i bambini più piccoli che sono esposti a tentazioni non sempre salutari. 

Per concludere, l'Agenzia Europea per la Sicurezza del Cibo ha chiamato numerosi esperti a esprimere un parere scientifico sulla presenza di questa sostanza negli alimenti, in modo da definire un elenco chiaro e mirato alla prevenzione. 

Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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