Sentiamo sempre più spesso parlare di soggetti con intolleranza al glutine e, per questo motivo, sono davvero pochi i locali e i ristoranti che non prevedono menù e prodotti per celiaci.
Essendo una malattia di difficile individuazione può essere che, fino a poco tempo fa, molte persone fossero celiache senza saperlo e, di conseguenza, avessero un regime alimentare che non permetteva loro di condurre uno stile di vita sano ed adeguato rispetto alla patologia. A oggi, secondo la relazione annuale del Parlamento, i casi diagnosticati sono 182.858. Solo otto anni fa, erano meno della metà.
Per garantire ai celiaci «un’alimentazione equilibrata», vi è la possibilità di usufruire di un sussidio per l’erogazione gratuita dei prodotti senza glutine. Dal 1982, infatti, il Ministero della Salute prevede un bonus mensile che cambia a seconda di età, sesso e Regione, da poter utilizzare in farmacia per fare scorta di prodotti dietetici.
Vi sono però delle novità. Con un decreto a firma del Ministro della Salute, Giulia Grillo, vi saranno delle modifiche in tema di rimborsi.
Cerchiamo di capirne di più.
Cosa si intende per celiachia e quali sono i sintomi
Come tutti sapranno, la celiachia è un’intolleranza al glutine. Ma, nello specifico, cosa succede a un soggetto celiaco che assume glutine? In tal caso, vi sarà una una reazione autoimmune al glutine, che consiste in una distruzione della mucosa dell’intestino tenue. Identificare il disturbo è abbastanza difficile: per farlo, infatti, devono essere eseguite specifiche analisi, dinnanzi alla presentazione dei più svariati sintomi.
Solitamente, il campanello d’allarme nei bambini è la presenza ricorrente di diarrea e meteorismo. Negli adulti, invece, i sintomi della celiachia possono essere molto più vari, come:
- Debolezza
- Disturbi di fertilità
- Convulsioni
- Carenza di ferro
- Afte orali
Agevolazioni per celiaci: ecco quali sono
Una volta diagnosticata la celiachia è importante capire quali sono le agevolazioni previste. Il glutine è infatti una sostanza che si trova nella maggior parte dei cibi presenti nella nostra alimentazione. Proprio per questo motivo, vi sono per loro dei “cibi speciali”, privi – appunto – di glutine.
Questi prodotti, solitamente, costano di più rispetto a quelli classici: ed è questo uno dei motivi per cui vi sono delle agevolazioni per i celiaci previste dallo Stato.
I soggetti a cui viene diagnosticata la celiachia, infatti, hanno il diritto di ritirare gratuitamente degli alimenti senza glutine presso le farmacie e i supermercati che hanno a disposizione i prodotti in regime di erogazione gratuita. Gli alimenti possono essere ritirati fino ad una determinata soglia di spesa.
Inoltre, essendo la celiachia una malattia cronica, sono previste ulteriori agevolazioni per celiaci quali:
- Esenzione di tutte le prestazione del follow-up
- Compartecipazione sanitaria della fase diagnostica (agevolazione riservata anche ai parenti di primo grado del soggetto già diagnosticato).
Le novità in materia di rimborsi per gli alimenti
Secondo le ultime novità, le cifre per i rimborsi si armonizzano da Regione a Regione, confermando la differenza tra uomini e donne presente solo in alcune aree.
I tetti di spesa per i minori aumenteranno, mentre subiranno un calo quelli per gli adulti da una media di 140 euro a 110 per gli uomini e 90 per le donne tra i 18 e i 59 anni.
Il taglio maggiore è per gli anziani over 60. Il bonus si dimezza, passando dai 140 euro mensili agli 89 euro per i maschi e 75 euro per le donne.
Non solo. Entro sei mesi verrà aggiornato il famoso Registro Nazionale degli alimenti senza glutine. All’articolo 2, il decreto elenca le categorie di alimenti senza glutine erogabile con il buono, specificando che queste devono rientrare tra:
- Pane e affini, prodotti da forno salati
- Pasta e affini
- Pizza
- Piatti pronti a base di pasta
- Preparati e basi Pronte per dolci, pane, pasta e pizza
- Prodotti da forno e altri prodotti dolciari
- Cereali per la prima colazione
Il diritto alla “mensa speciale”
Un’ulteriore agevolazione per i celiaci – che non è stata coinvolta nel modifiche contenute nel decreto firmato dal Ministro – riguarda i lavoratori pubblici e gli studenti iscritti a scuole pubbliche. Per loro, infatti, vi è il diritto di ricevere una mensa speciale che contenga alimenti privi di glutine.
Per ciò che riguarda le scuole e le aziende private, non esiste ancora una legge che imponga loro di inserire in mensa dei prodotti per celiaci anche se, data la diffusione dell’intolleranza, sono molte le scuole private che, in maniera volontaria, danno la possibilità di poter consumare pasti senza glutine.
Infine, è importante ricordare che i celiaci non rientrano tra i soggetti destinatari della legge 104, poiché tale malattia cronica non è ritenuto responsabile di un handicap che comporti uno svantaggio sociale e di integrazione.