La durata e l’intensità del ciclo mestruale variano da donna a donna. In casi particolari, si parla di “menoraggia”: il termine indica una eccessiva perdita ematica nella fase mestruale del ciclo.
In particolare, si parla di menoraggia quando il ciclo mestruale dura più di sette giorni e la perdita ematica è talmente abbondante da richiedere frequentissimi cambi dell’assorbente. In linea generale, è opportuno consultare il medico di base o il proprio ginecologo, se il ciclo mestruale dura troppo o è tanto intenso “interferire” con la vita quotidiana.
Quando il ciclo mestruale può dirsi “normale”?
La durata del ciclo mestruale e la quantità del flusso ematico è “unico” per ogni donna. Tuttavia, la maggior parte delle donne ha un ciclo che dura dai 24 a 34 giorni con un flusso di ematico in media di circa quattro o cinque giorni.
Quando il ciclo può risultare “anomalo” o “irregolare”?
In alcuni casi, i giorni del “ciclo” possono risultare particolarmente “pesanti” per una donna, se si ha la necessità di cambiare il tampone assorbente più volte nell’arco di una sola ora, se ci si deve svegliare durante la notte per farlo, se il ciclo stesso dura più di una settimana o se il flusso è tanto abbondante e doloroso da rendere impossibile la partecipazione alle normali attività quotidiane.
Inoltre, può capitare che il ciclo sia talmente “impegnativo” da causare anemia: sintomi di questo disturbo possono essere eccessiva stanchezza, debolezza, astenia, pallore, respiro corto, mal di testa, tachicardia e vertigini.
Un flusso molto intenso può causare anche forti dolori causati dagli spasmi della muscolatura liscia uterina: si parla in questo caso di “dismenorrea” e, per porvi rimedio, si ricorre generalmente all’assunzione di un analgesico-antiinfiammatorio, come ibuprofene o naprossene.
Cosa fare se il periodo mestruale è troppo “pesante” o se si ha un ciclo irregolare?
Pochi e semplici suggerimenti: annotate le date di inizio delle mestruazioni e la durata di queste, poiché queste informazioni saranno utili nel corso del prossimo appuntamento con il vostro ginecologo.
Inoltre, è da evitare l’assunzione di analgesici a base di acido acetilsalicilico che potrebbero aumentare l’entità della perdita ematica.
Se il vostro ciclo è dunque irregolare o presenta eventuali anomalie, come lo spotting, si consiglia di consultare il ginecologo che probabilmente vi prescriverà come primo esame una ecografia pelvica per valutare lo stato di salute di ovaie e utero.
Inoltre, in funzione dei sintomi specifici, altri possibili test diagnostici includono:
- pap-test per verificare la presenza del papilloma virus a livello del collo dell’utero
- esami ematici
- biopsia dell’endometrio
- isteroscopia dell’utero
- test di gravidanza
Quali possono essere le cause di un ciclo troppo lungo, troppo intenso o irregolare?
In primo luogo, è opportuno ricordare come l’assunzione di farmaci antinfiammatori, anticoagulanti o ormoni possa influenzare il flusso ematico mestruale.
Inoltre, un sanguinamento pesante può essere l’effetto collaterale derivante dall’utilizzo di dispositivi intrauterini (IUD), utilizzati per il controllo delle nascite. Irregolarità del ciclo possono essere correlate anche a squilibri ormonali legati a disfunzioni della tiroide o dell’ipofisi.
Ci sono anche svariate patologie che possono essere alla base di un ciclo irregolare o troppo “intenso”: infezioni, endometriosi, fibromi, poliposi a livello dell’endometrio, disfunzioni delle ovaie, adenomiosi, patologie correlate alla coagulazione del sangue o, in casi molto gravi e rari, il cancro dell’utero o delle ovaie.
Se il ciclo è irregolare a causa dell’assunzione di particolari farmaci, rivolgetevi al vostro specialista di fiducia che vi aiuterà a risolvere la situazione anche nel caso in cui la dismerorrea o la menoraggia siamo causate da squilibri ormonali.
Spesso, i contraccettivi orali vengono utilizzati, sotto stretto controllo medico, per regolarizzare il ciclo mestruale e ridurre la dismenorrea.