Da quando è stata legalizzata la marijuana negli Stati Uniti, si sono susseguiti molti studi in materia, sopratutto per mettere in luce eventuali problemi legati al consumo di questa sostanza.
Secondo una delle indagini più recenti, condotta all’Università di Pittsburg, pubblicata su Psychology of addictive behaviors, il consumo di cannabis tra gli adolescenti non può essere ricondotto a malattie come depressione, asma e tumore ai polmoni, in sostanza non produce danni a lungo termine nei giovani.
Come si è svolta la ricerca?
In un lungo lasso di tempo, durato vent’anni, sono stati studiati comportamenti e condizioni di salute di circa 400 giovani di sesso maschile, tra i 16 e i 36 anni, sottoponendoli a continui controlli. Lo scopo della ricerca consisteva nel registrare tutte le differenze che c’erano tra gli adulti, che da adolescenti facevano uso di cannabis e non. I 400 ragazzi sono stati suddivisi in 4 gruppi:
- chi fumava solo sporadicamente o non fumava affatto
- fumatori cronici
- chi ha consumato marijuana solo da giovane
- chi ha cominciato da adolescente e non ha mai smesso
Quali sono stati i risultati?
Secondo Jordan Bechtold, psicologo e ricercatore al Medical Center dell’ateneo di Pittsburgh, il risultato dello studio è stato a dir poco sorprendente, perché non sono state evidenziate delle differenze mentali o fisiche tra chi fumava cannabis e chi no.
L’unica differenza evidente riscontrata, riguarda il gruppo degli adolescenti fumatori cronici, in cui si è registrata una dipendenza maggiore. I dottor Bechtold ha affermato che questo argomento è ancora molto delicato e complesso e che uno studio non può sanare i numerosi dubbi, tuttavia il medico è fermamente a favore della legalizzazione.