Bolle d'acqua sulla pelle: cosa fare?

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 12 Aprile, 2022

Bolle d'acqua sulla pelle: cosa sono e cosa fare

Le bolle d’acqua sulla pelle sono lesioni caratterizzate dalla raccolta di liquido sieroso o siero-ematico, che insorgono al di sotto dello strato esterno dell'epidermide. Questi segni appaiono in rilievo, con dimensioni variabili tra i 5 e i 10 mm di diametro. 

Cerchiamo di capire cosa fare per le bolle d'acqua sulla pelle.

Perché escono le bolle d’acqua sulla pelle?

Quando lo strato superiore della cute si presenta danneggiato, il corpo invia una determinata quantità di sangue per curare e rinfrescare l’area lesionata. Di questo processo fa parte la formazione di cuscinetti protettivi composti da siero sanguigno, dunque privi di agenti coagulanti e cellule di sangue,  che vengono definiti bolle d’acqua proprio per questa caratteristica.

Le cause più comuni delle bolle d’acqua sono:

  • Sfregamento
  • Ustioni da calore, agenti chimici e sole
  • Dermatiti da contatto
  • Eczemi
  • Reazioni allergiche
  • Contatto con edera velenosa, rovere velenosa, sommacco velenoso
  • Infezioni virale da herpes, varicella e fuoco di Sant’Antonio (cioè da herpes zoster)
  • Infezioni della pelle, come l’impetigine
  • Geloni

Cosa fare per le bolle d'acqua?

Nella gran parte dei casi, le bolle d’acqua non hanno bisogno di trattamenti specifici

Infatti, guariscono da sole grazie alla pelle che agisce come strato protettivo, assicurando la formazione del derma sotto la bolla stessa. Durante questo processo di guarigione, il fluido viene lentamente assorbito e, per questo motivo, il più delle volte non è assolutamente necessario drenarlo. Per mantenere le bolle pulite e proteggerle da eventuali sfregamenti, è consigliabile coprirle con un bendaggio. 

Inoltre, si consiglia di contattare il proprio medico curante se:

  • Le bolle sulla pelle mostrano segni di infezioni, con la comparsa di pus, arrossamento, gonfiore o dolore.
  • Si manifestano febbre o sintomi influenzali.
  • Non si conosce la causa delle bolle d'acqua.
  • Vi è una fuoriuscita importante di liquido dalle bolle.
  • Si soffre di problemi di circolazione sanguigna o di diabete.

Come curare le bolle d’acqua sulla pelle? Bucarle non è una buona idea

Se la bolla d’acqua è molto grande o dolorosa, spesso i pazienti ricorrono a un drenaggio fai-da-te con questi passaggi:

  • Lavare accuratamente le bolle e la zona circostante
  • Lavare e disinfettare le mani con acqua calda e sapone
  • Utilizzare dei dischetti assorbenti per applicare la tintura di iodio o del disinfettante sulle bolle e su tutte le aree circostanti
  • Sterilizzare un ago con dell’alcol
  • Pungere i punti più estremi delle bolle diverse volte
  • Permettere al fluido di uscire, facendo attenzione di lasciare intatto lo strato più esterno del derma
  • Cospargere le bolle con la vaselina o comunque un unguento molto simile
  • Coprire le bolle con una garza sterile non adesiva

Non si tratta, però, di una procedura sicura se eseguita in ambiente casalingo. Il rischio di infezione, con peggioramento dei sintomi, è infatti molto alto. Ricordiamo, inoltre, che una vescica non è altro che un meccanismo di difesa dell’organismo messo col preciso scopo di favorire la guarigione.

La bolla d'acqua, infatti, impedisce ai batteri di raggiungere il tratto di epidermide lesionata. Bucare una vescica, dunque, non è una buona idea: date il tempo all’organismo di guarire da solo, proteggendo la vescica con gli appositi cerotti microforati, per evitare la rottura della bolla ma, al contempo, permettere la respirazione. 

Come si previene una vescica?

La regola generale per prevenire la formazione delle vesciche consiste nell’evitare tutte le cause che possano lesionare la pelle. Un consiglio banale? Può sembrare di sì, ma se, per esempio, le bolle insorgono dopo essere stati a lungo sotto al sole, è necessario limitare al massimo l’esposizione ai raggi solari. 

Per le zone specifiche, invece, bisogna seguire alcune accortezze. Nel caso di bolle sui piedi, ad esempio, è sufficiente indossare scarpe comode ed evitare l'utilizzo di calzini in tessuto sintetico, che non permettono al piede di respirare. Per evitare le bolle da sfregamento sulla caviglia, dovute spesso all’utilizzo calzature fresche di acquisto, è bene applicare un cuscinetto morbido, facilmente reperibile in commercio. 

Questi regole possono essere estese anche ad altri casi. Infatti, gli esperti raccomandano di usare abiti di fibre non sintetiche per permettere la respirazione della pelle, applicando degli unguenti quanto si nota un arrossamento da sfregamento. 

Infine, si ricorda che le bolle d’acqua tendono a sparire dopo soli pochi giorni. Se si continua a notare la comparsa di altre bolle e se non si conoscono le cause della loro insorgenza è necessario farsi visitare dal proprio medico curante. Le cause, infatti, possono essere anche più gravi di un semplice sfregamento.

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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