Una alimentazione equilibrata e contenente un avocado al giorno potrebbe aiutare a diminuire il colesterolo cattivo (LDL) e quindi ridurre la probabilità di sviluppare malattie cardiache, soprattutto nelle persone in sovrappeso.
Lo dice l’ultimo studio guidato da M. Kris-Etherton, professore di Scienze della Nutrizione presso la Penn State University, e pubblicato sul Journal of the American Heart Association. Già studi precedenti avevano dimostrato la capacità che l’avocado ha di abbassare il colesterolo: questa nuova ricerca dimostra l’effetto degli acidi grassi monoinsaturi contenuti in questo frutto, che viene coltivato principalmente in America Latina.
Lo studio
Kris-Etherton e i suoi colleghi hanno testato su 45 adulti obesi, di età compresa tra i 21 e i 70 anni, tre diverse diete, tutte ideate per abbassare il colesterolo: una dieta a basso contenuto di grassi, (24 per cento) e due diete moderate in grassi (34 per cento). La differenza tra le ultime due è che una includeva il consumo di un avocado al giorno.
I partecipanti hanno seguito le tre diete ciascuna per 5 settimane, con una pausa di due settimane tra una e l’altra. Gli esami del sangue hanno dimostrato che tutte e tre hanno significativamente abbassato il colesterolo LDL.
Tuttavia, i partecipanti hanno sperimentato una riduzione ancora maggiore di colesterolo cattivo durante la dieta che includeva l’avocado. In particolare, hanno mostrato una diminuzione del colesterolo “cattivo” di 13,5 mg / dL, mentre LDL è diminuito del 8.3 mg / dL nell’altra dieta moderata in grassi, e del 7,4 mg / dL nella dieta povera di grassi.
L’avocado nella nostra dieta
Come sottolinea Kris-Etherton, l’avocado è consumato quasi esclusivamente sotto forma di guacamole, e quindi accompagnato da patatine o snack. In realtà, si tratta di un alimento che dovrebbe essere incorporato alla nostra dieta in maniera sana, già che offre numerose possibilità di consumo: può essere introdotto nelle insalate, accompagnare verdure di stagione, o anche solo essere la base di un buon panino.
Con un piccolo sforzo, quindi, possiamo sperimentare ricette nuove e salutari per il nostro organismo.