Artrosi alle mani: colpa del computer?

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Ultimo aggiornamento – 02 Novembre, 2017

artrosi

“Smanettoni” del computer e lavoratori che trascorrono molto tempo a battere sulle tastiere e a cliccare sul mouse, il consiglio è: attenzione all’artrosi alle mani!

Il computer è ormai uno strumento necessario per molti di noi, ma forse non tutti sanno che il suo utilizzo quotidiano può essere all’origine di un disturbo che interessa in particolar modo gli adulti al di sopra dei 50 anni: l’artrosi alle mani, appunto. Prima di approfondire il legame tra l’utilizzo continuo del computer e l’artrosi alle mani, però, cerchiamo di capire meglio cos’è l’artrosi.

Quando si parla di artrosi?

Si parla di artrosi quando le cartilagini delle articolazioni degenerano in modo progressivo, fino a causare tendiniti e deformazioni, limitando la motilità.

Spesso, si confonde l’artrosi con l’artrite, sebbene siano due disturbi diversi. L’artrite, infatti, è una condizione caratterizzata dalla presenza di infiammazione e dal versamento di liquido infiammatorio.

Il motivo per cui la degenerazione della cartilagine causa deformazioni e limita la motilità risiede nella funzione che la cartilagine svolge nell’articolazione. L’articolazione è costituita dalle terminazioni delle ossa che la compongono, che hanno una superficie liscia, e dallo strato di cartilagine che si interpone tra di esse. La cartilagine è un tessuto connettivo flessibile la cui funzione è preservare l’osso assorbendo gli urti, insieme al liquido sinoviale.

Nel corso della nostra vita, la cartilagine si rinnova di continuo, ma questa capacità si riduce con l’età. Lo stesso accade un’articolazione soggetta a costante stress meccanico: la cartilagine non è in grado di auto-rinnovarsi perché il tasso di deposizione di nuove cellule è inferiore rispetto al tasso di distruzione. Lo stress meccanico costante, quindi, espone al rischio di artrosi anche i più giovani, soprattutto sportivi o obesi.

Quando la cartilagine si consuma e si assottiglia, le superfici delle due ossa dell’articolazione sono esposte al contatto, creando danni su di esse e movimenti poco fluidi, fino alla compromissione della mobilità.

L’artrosi può interessare tutte le articolazioni, insorge lentamente e nelle prime fasi è asintomatica. Quando la degenerazione cartilaginea è sufficientemente progredita, l’artrosi si manifesta con dolore, scricchiolii e rigidità delle articolazioni.

Come curare l’artrosi alle mani?

Il trattamento è volto principalmente a ridurre la sintomatologia dolorosa ed evitare ulteriori danni all’articolazione interessata. Devono, quindi, essere eliminati o ridotti i fenomeni che causano un sovraccarico dell’articolazione, questo implica cambiamenti nelle abitudini o nello stile di vita o l’immobilizzazione dell’articolazione per un certo periodo.

Gli antinfiammatori non steroidei e la fisioterapia riducono il dolore e permettono di mantenere la funzionalità articolare e, lì dove sia già ridotta, di ripristinarla totalmente o in parte. Nei casi più gravi, si rendono necessarie le infiltrazioni di cortisone o altri tipi.

Quando l’artrosi colpisce le mani, i movimenti delle dita risultano dolorosi e, con il tempo, può sopraggiungere la difficoltà di compiere gesti quotidiani, ad esempio afferrare gli oggetti.

Il maggiore rischio derivante dall’utilizzo continuo del computer è l’artrosi dell’articolazione trapezio-metacarpale, cioè quella alla base del pollice e in prossimità del polso.

Le donne oltre i 50 anni sono particolarmente interessate dal fenomeno artrosico e di frequente si registra la familiarità per l’artrosi delle articolazioni inter-falangee. In questi casi, il dolore è avvertito con il movimento e con piccoli traumi che normalmente non creerebbero alcun fastidio, ad esempio un piccolo colpo su una superficie. Questo tipo di artrosi evolve lentamente con la formazione di noduli.

Quando l’artrosi compare prima dei 50 anni invece, tende ad essere più aggressiva perché di tipo erosivo.

Nei casi di artrosi alle mani, l’impiego di un tutore e di antinfiammatori può contrastare il dolore e prevenire la compromissione dell’abilità manuale. Come accennato in precedenza, nei casi più seri si rendono necessarie le infiltrazioni di cortisone per ridurre l’infiammazione. La fisioterapia può essere un buon ausilio per ridurre il dolore e per recuperare la funzionalità articolare eventualmente persa.

Il legame tra l’uso prolungato giornaliero del computer e l’artrosi alle mani è noto, ma questo non deve scoraggiare all’utilizzo di uno strumento tanto utile. Essere consapevoli del rischio di artrosi alle mani consente di attuare semplici comportamenti preventivi, in modo da ridurre la possibilità di sviluppo di questo disturbo.

Come prevenire l’artrosi alle mani?

Il consiglio è di fare delle pause frequenti, così da evitare di mantenere per troppo tempo la stessa posizione delle mani sulla tastiera o sul mouse, è una buona prevenzione. Inoltre, un buon consiglio è quello di non picchiettare sulle tastiere e il mouse, ma di compiere movimenti delicati (sarà di beneficio anche per il computer!).

È possibile inoltre utilizzare integratori alimentari formulati ad hoc per rinforzare la cartilagine, a base di glucosamina cloridrato, di condroitinsolfato e derivati della curcuma (curcumina).

Come sempre, prevenire la malattia significa, in primo luogo, minimizzare i fattori di rischio collegati all’artrosi. È dunque importante:

  • Controllare il peso corporeo
  • Intervenire sui vizi posturali o sui carichi eccessivi e ripetuti
  • Svolgere un’attività fisica adeguata
  • Correggere posizioni scorrette
  • Rinforzare la muscolatura di supporto, recuperando la mobilità articolare
  • Evitare tutte quelle attività ad alto impatto articolare o quegli sport che prevedono movimenti molto ripetitivi
  • Praticare esercizio fisico che miri a “costruire” il muscolo attorno all’articolazione, stabilizzandola, senza tuttavia sollecitarla in modo eccessivo

Avete altri consigli da suggerire a chi soffre di artrosi alle mani?

Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche
Scritto da Chiara Tuccilli | Biologa e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche

Da sempre interessata alla divulgazione scientifica e con un'implacabile sete di conoscenza che vorrei condividere, sono Biologa, laureata in Biotecnologie Mediche e Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche. Svolgo sia attività libero professionale di Biologo Nutrizionista sia attività di ricerca, presso l’Università "La Sapienza" di Roma.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati