Brutte notizie per chi soffre di mal di schiena cronico. Da una analisi recente, è stato appurato che i comuni antinfiammatori non hanno quasi effetto sul mal di schiena.
Rinunciare agli antidolorifici contro il mal di schiena?
Molte volte ci si avvale di un comune antidolorifico per calmare per un po’ il dolore che colpisce la schiena; a quanto pare, da un esperimento effettuato su oltre 6.000 persone che usavano abitualmente questo tipo di medicinale per il dolore, che causa la maggior parte della disabilità al mondo, è emerso che il placebo ha praticamente lo stesso effetto dei farmaci antidolorifici.
Una parte di studio si è svolta su 6 pazienti, tutti trattati con lo stesso tipo di medicinale; uno solo su 6 aveva realmente ricevuto un beneficio di un certo livello in un breve arco di tempo. Contemporaneamente, però, al beneficio si erano uniti diversi effetti collaterali, come sanguinamento interno e ulcere gastriche, probabilmente dovuti al fatto che gli antidolorifici vengono assunti immediatamente al momento del bisogno, senza aspettare di aver mangiato e quindi di aver protetto lo stomaco. Secondo i responsabili dello studio condotto, le controindicazioni superano di due volte e mezzo di effetti benefici, soprattutto se paragonati ai placebo.
Addirittura, in un altro studio effettuato 2 anni fa, si era arrivati alla conclusione che il paracetamolo, che solitamente viene consigliato in presenza di dolore vertebrale, aumentava di ben 4 volte il rischio di malattie epatiche, mentre il suo effetto analgesico era praticamente inesistente.
Allo stesso tempo, gli oppioidi, pur risultando leggermente più efficaci e apportando maggior sollievo al dolore che colpisce la zona lombare, provocano degli effetti collaterali ancora più rilevanti.
Le alternative agli antinfiammatori contro il mal di schiena
A questo punto, i ricercatori puntano il dito su questo tipo di farmaco che promette l’allontanarsi dal dolore, ma apporta dei gravi rischi collaterali, tra cui anche l’assuefazione al medicinale stesso. Importante sarebbe scoprire nuove terapie e, soprattutto, prevenire il dolore e curare la postura, qualora fosse possibile.
È importante una costante attività fisica, la più idonea alla propria condizione di salute ed età.
Il mal di schiena: le cause
Il mal di schiena di solito dura al massimo 2 settimane, all’inizio si presenta in maniera cronica per poi sfumare lentamente. Se dovesse persistere per più di questo periodo è consigliabile in primis rivolgersi a un fisioterapista che consiglierà i giusti trattamenti da seguire.
Nel 70% dei casi, il mal di schiena si presenta in zona lombare ed è dovuto o al classico colpo della strega o ad uno strappo muscolare. Il 10% delle persone soffre di malattie osteomuscolari degenerative, come l’osteoporosi o l’artrosi. L’1% invece soffre già di patologie più gravi che comportano anche il mal di schiena.
Un’errata posizione, la maggior parte delle volte, causa un dolore alla schiena che nel giro di un paio di giorni dovrebbe scomparire senza seguire terapie particolari In base alla zona in cui il dolore si concentra maggiormente e all’ora in cui compare, è possibile capire quale sia la causa scatenante.
La terapia contro il mal di schiena verte a ridurre principalmente l’intensità del dolore nel più breve tempo possibile, cercando di eliminare ogni sintomo, se alla base non ci sono gravi cause.