In collaborazione con ONDA - l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
L’aneurisma dell’aorta addominale (AAA) colpisce la più importante arteria del nostro corpo. Il prof. Santi Trimarchi, Direttore UOC Chirurgia Vascolare della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico - Università Statale di Milano, ci spiega come riconoscerlo e come trattarlo.
Che cos’è l’Aneurisma Aortico Addominale?
L'aorta è il più grande vaso sanguigno arterioso del nostro corpo. Origina dal ventricolo sinistro del cuore e trasporta il sangue ossigenato a tutti i distretti del corpo (tranne i polmoni). La lunghezza totale dell’aorta è in media 60 cm, di cui 40-45 di aorta toracica e 15-20 cm di aorta addominale (considerando una persona di altezza di circa 170 cm); il diametro è di 3 cm circa.
Si parla di AAA quando l’aorta va incontro a una patologia dilatativa, ovvero un “rigonfiamento” di una porzione del suo tratto addominale. In questi casi, è necessario porre molta attenzione, perché la dilatazione può aumentare progressivamente ed esitare in una rottura della parete aortica con sanguinamento addominale massivo e conseguente shock emorragico.
La rottura dell’aneurisma rappresenta un fenomeno molto pericoloso, perché ad altissimo rischio di evoluzione fatale. Ecco perché è cruciale intercettare precocemente la presenza di un aneurisma in modo da monitorarne l’evoluzione nel tempo e, laddove necessario, intervenire in modo tempestivo.
L’incidenza nella popolazione generale è di 1.7-3.3% ed è 4 volte più elevata negli uomini rispetto alle donne. In Italia, sono circa 27000 i nuovi casi diagnosticati di AAA ogni anno.
Quali sono i sintomi dell’Aneurisma Aortico Addominale?
L’aneurisma aortico addominale è solitamente asintomatico fino al verificarsi della sua rottura. Per tale ragione, spesso viene scoperto casualmente durante altri esami di routine.
Nei rari casi in cui è sintomatico, l'AAA può causare:
- strana sensazione pulsante a livello dell'ombelico;
- dolore profondo e costante all'interno dell'addome o su un lato soltanto o in zona lombare.
In collaborazione con ONDA - l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
Quali sono le cause e i principali fattori di rischio della patologia?
L’AAA colpisce in misura maggiore gli uomini rispetto alle donne, perché più predisposti all’arteriosclerosi. Inoltre, essendo una malattia tipica dell’invecchiamento, è più facile osservarla dopo i 65 anni di età.
Oltre all’età e al genere maschile, i principali fattori di rischio dell’AAA sono:
- Familiarità
- Fumo di sigaretta
- Ipertensione arteriosa
- Ipercolesterolemia
Quando è necessario intervenire chirurgicamente?
Non tutti gli aneurismi dell’aorta addominale richiedono un intervento chirurgico. Se l'aneurisma diagnosticato è di dimensioni ridotte, si raccomanda un accurato monitoraggio volto ad osservane l’evoluzione nel tempo. Il trattamento chirurgico, infatti, è destinato ai pazienti ad alto rischio di rottura.
Secondo le attuali linee guida nazionali ed europee, il trattamento chirurgico dell’aneurisma dell’aorta addominale trova indicazione quando:
- il diametro dell’aneurisma è superiore ai 5 cm;
- il diametro è inferiore ai 5 cm, ma vengono rilevati aspetti morfologici peculiari indicativi di un rischio incrementato di rottura o un accrescimento veloce.
In caso di aneurisma sintomatico, rotto o in fase di rottura, l’intervento viene effettuato in urgenza.
L’intervento può essere di due tipi:
- Tradizionale: l’intervento chirurgico "open" viene eseguito in anestesia totale e prevede l’esecuzione di un’incisione sull’addome e la sostituzione dell’aorta con una protesi tubulare sintetica suturata alla porzione dell’aorta “sana”.
- Endovascolare: rappresenta una procedura meno invasiva in cui la protesi viene posizionata dall’interno dei vasi attraverso un accesso dalle arterie femorali, senza incidere chirurgicamente l’addome.
Ad oggi, non disponiamo di parametri di riferimento dell’AAA differenti per uomo e donna. Questo è un aspetto importante che necessita maggiori approfondimenti secondo un approccio genere-specifico e che la SICVE (Società Italiana Chirurgia Vascolare ed Endovascolare) intende affrontare al fine di garantire ai pazienti percorsi diagnostico-terapeutici sempre più personalizzati e dunque efficaci.
Cosa prevede la convalescenza?
Mentre la chirurgia tradizionale prevede un ricovero di una settimana, quella endovascolare richiede solitamente un decorso di 2-3 giorni. Superata la fase di degenza e di convalescenza, il paziente può ritornare tranquillamente alle proprie attività quotidiane, sottoponendosi a periodici controlli clinici e strumentali.
È importante l’aderenza alle terapie farmacologiche prescritte e a corretti stili di vita (alimentazione corretta, attività fisica regolare, no fumo di sigaretta) in modo da contenere e rallentare i processi di aterosclerosi.
Come prevenire la rottura dell’Aneurisma Aortico Addominale?
La prevenzione è fondamentale e si basa su un esame semplice, non invasivo e poco costoso che è l’ecocolordoppler da raccomandare a tutti i soggetti dopo i 65 anni, in particolare a coloro che presentano fattori di rischio.