Si celebra a settembre la Giornata Mondiale dell’Alzheimer.
Anche in Italia, come sempre, a non mancare saranno gli appuntamenti pensati per ridurre lo stigma intorno alla malattia di Alzheimer e, al contempo, sensibilizzare la popolazione intorno a questo tema.
Perché di discutere intorno a questo tabù ce ne è quanto mai bisogno. Le demenze (gran parte raccolte sotto il segno dell’Alzheimer) affliggono milioni di persone solo Italia. Sono più di 200mila i casi ogni anno. I costi sanitari sono vertiginosi, gran parte colpiscono i portafogli delle stesse famiglie. La notizia sconcertante è che le stime sostengono che i numeri odierni possano addirittura raddoppiare nei prossimi 20 anni.
Partiamo dunque da qui, cercando di capirne di più.
La malattia di Alzheimer è degenerativa
Purtroppo, poiché l'Alzheimer è una malattia degenerativa, non ci sono trattamenti efficaci, ma soltanto medicinali che possono apportare dei benefici, seppur minimi, sia a livello cognitivo che comportamentale.
Infatti, questa patologia porta a un declino complessivo delle funzioni che comprendono la capacità di rapportarsi col prossimo, deteriorando a volte anche la personalità della persona colpita dalla malattia.
Oltre a non esistere una cura certa per l'Alzheimer, non c’è nemmeno un modo per prevenirla, però la si può prendere e riconoscere per tempo se ci si accorge di determinati sintomi, intervenendo precocemente e cercando di arginare le possibili conseguenze.
Ecco l’elenco dei 10 sintomi più diffusi di Alzheimer, stilato dall’Alzheimer’s Association degli Stati Uniti.
I 10 sintomi del morbo di Alzheimer
Tra i sintomi precoci del morbo di Alzheimer si possono riscontrare:
- Perdita della memoria: questo è il primo sintomo che viene associato alla malattia. Può compromettere sia la quotidianità che l’ambito lavorativo. Dopo frequenti episodi, si può cominciare a sospettare la presenza di una patologia grave.
- Problemi nell’esprimersi: chi è malato di Alzheimer dimentica spesso le parole che deve o sta per dire oppure le sostituisce con altre che non c’entrano niente con il contesto del discorso.
- Disorientamento spazio-temporale: si comincia dimenticando la strada di casa, fino a non sapere più che giorno sia e dove ci si trovi in quel momento e nemmeno come ci si è arrivati.
- Problemi a svolgere le attività di ogni giorno: qualsiasi gesto che una volta poteva essere considerato automatico, improvvisamente diventa difficile da svolgere, dimenticando anche di mangiare o di lavarsi.
- Capacità di giudizio alterata: può capitare che una signora sempre molto elegante improvvisamente cominci a uscire di casa vestita in modo sciatto o inappropriato, oppure spettinata e trasandata.
- Difficoltà nel fare le operazioni di base: un malato di Alzheimer può trovare estremamente difficile fare anche i calcoli aritmetici più facili o scrivere il proprio nome.
- Personalità modificata: una persona che è sempre stata tranquilla e accomodante può trasformarsi in una aggressiva e irascibile, diventando a tratti anche violenta.
- Scambio di posto degli oggetti: non è raro trovare degli oggetti nei posti meno appropriati, proprio perché la persona colpita dal morbo dimentica dov’era il posto originale.
- Apatia: non c’è più nessuno stimolo a uscire di casa o a seguire gli hobby per cui ci si appassionava un tempo.
- Comportamenti strani e volubilità nell’umore: l’umore è molto mutevole nelle persone affette dal morbo di Alzheimer, il cambiamento è imprevedibile e alle volte arriva a essere molto aggressivo.
Questi sono i principali sintomi di Alzheimer, che, se rilevati per tempo, potrebbero spingere i familiari a eseguire i dovuti accertamenti per diagnosticare già all’origine la malattia, e prendere i dovuti accorgimenti.