Il nichel è un metallo utilizzato in numerosi prodotti industriali e commerciali e si trova in talmente tanti oggetti che è davvero difficile evitare di entrarci in contatto!
La dermatite causata dal nichel rappresenta un problema importante per chi ne soffre, soprattutto per chi è anche affetto da eczema cronico alle mani. Tale allergia determina una grande diminuzione della qualità della vita e sono proprio le donne a soffrire maggiormente di allergia al nichel. Vediamo di cosa si tratta.
Allergia al nichel: le donne sono le più colpite
Tra le allergie della pelle causate da contatto, quella al nichel è la più diffusa, tanto che circa il 32% della popolazione italiana ne è affetta. Inoltre, colpisce soprattutto le donne.
Questa allergia è solitamente causata dal contatto con gioielli, capi d’abbigliamento, prodotti di bellezza e orologi. Anche la via endogena, cioè attraverso inalazione o assunzione di cibo, può causare reazioni allergiche. La sensibilizzazione al nichel può determinare un’impossibilità a lavorare, come nel caso delle commesse, delle parrucchiere e delle gioielliere, professioni che comportano la manipolazione di oggetti placcati con questo metallo.
Nel caso delle donne, sono molti i cosmetici da sostituire. Questi vanno dai prodotti di make-up, alle creme arrivando persino ai profumi. Bisogna quindi leggere con attenzione le etichette con i vari ingredienti per assicurarsi di non incorrere in spiacevoli sorprese. Nel caso di incertezza, si consiglia di applicare una piccola quantità di prodotto sulla pelle e, se non si ha nessuna reazione nel giro di 2/3 giorni, significa che il prodotto può essere utilizzato in tutta tranquillità.
L’allergia al nichel viene poi solitamente diagnosticata tramite un test indolore, chiamato patch test. Durante questo esame vengono applicati sulla pelle dei cerotti contenenti nichel che vanno tenuti per almeno due giorni; trascorso questo periodo lo specialista potrà diagnosticare la presenza o meno dell’allergia.
I sintomi dell’allergia al nichel
L’allergia al nichel provoca diversi sintomi e la reazione allergica inizia solitamente le ore successive in cui si è entrati in contatto con questo metallo, e può perdurare da due a quattro settimane. Tra i più comuni segni dell’allergia al nichel troviamo:
- Arrossamento cutaneo
- Dermatite
- Prurito
- Eczema
- Afta
- Gonfiore e dolore addominale
- Malessere.
Alimenti che contengono nichel: cosa mangiare (e non) se si è intolleranti
Anche il cibo è una fonte di nichel e la sua assunzione tramite l’alimentazione dipende dal tipo di cibo che si consuma fino al metodo della sua produzione, conservazione e preparazione. Gli alimenti che contengono nichel in quantità maggiori sono:
- Farine integrali
- Avena
- Semi di soia
- Legumi
- Pesci col guscio
- Noci
- Pomodori
- Spinaci
- Liquirizia
- Cioccolata.
È quindi importante anche prestare attenzione a come sono conservati i prodotti alimentari. Ad esempio, sono da evitare confezionati in contenitori metallici. Da non dimenticare, poi, la sicurezza durante la preparazione delle pietanze: si consiglia di utilizzare padelle, pentole e utensili privi di nichel.
Una volta diventati sensibili a questo oligoelemento, lo si è a vita. Una precoce diagnosi di allergia al nichel, insieme a una gestione appropriata dell’allergia, sono fattori essenziali per minimizzare gli effetti collaterali.
Infine, ricordiamo nuovamente che nichel è uno degli agenti sensibilizzanti più comuni in tutto il mondo, soprattutto nella popolazione femminile: la dermatite causata dal contatto con questo metallo, così come l’allergia, rappresentano un fattore destabilizzante che può influenzare la qualità della vita delle persone affette.