Allarme ipertensione arteriosa nei bambini

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 05 Dicembre, 2016

pressione alta nei bambini

L’ipertensione arteriosa è una patologia problematica, che di solito coinvolge la fascia d’età adulta (per non dire anziana).

Tuttavia, il fenomeno è in espansione anche nelle fasce d’età più giovani e, cosa allarmante, è in rapida crescita anche tra i bambini.

Il 5% dei bambini soffre di pressione alta

Il fenomeno dell’ipertensione è in continua ascesa, soprattutto tra i bambini.

Unitamente ai casi di obesità infantile, l’ipertensione arteriosa in età pediatrica ricopre il 20% della popolazione infantile.

Visti questi dati allarmanti in continua crescita, si è reso necessario stilare una linea guida, nella quale vengono elencati alcuni metodi preventivi e i trattamenti atti a combattere e soprattutto, anticipare l’insorgere di queste patologie, che a lungo andare possono causare gravi danni circolatori e cardiaci.

L’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù ha ospitato un convegno che ha trattato esattamente di questi argomenti, dedicati esclusivamente alla fascia pediatrica.

L’ipertensione arteriosa: per saperne di più

In base alla propria età, sesso, statura e peso, ognuno di noi ha una determinata pressione arteriosa, che può variare drasticamente con l’alimentazione seguita, con l’intensità dell’attività fisica e con la concomitanza di altre patologie.

Quando una persona rileva una pressione arteriosa troppo alta rispetto alla media che dovrebbe avere, si parla di ipertensione.

È una malattia subdola, in quanto non ha nessun sintomo evidente. Gli unici disturbi che potrebbero venir imputati alla pressione alta sono cefalea, ipereccitabilità, vertigini, senso di rimbombo in testa.

Se un bambino presenta questi sintomi, è meglio tenere monitorata la sua pressione arteriosa, soprattutto se sta assumendo dei farmaci.

L’incidenza della pressione alta a livello pediatrico

Grazie alle nuove metodiche di rilevazione dei livelli della pressione arteriosa, ogni famiglia può possedere a casa sua un pratico apparecchio che la aiuti nella sua misurazione costante.

Proprio per questa facile rilevazione, sono stati riscontrati molti casi di ipertensione pediatrica, il più delle volte associati all’obesità.

Le linee guida emanate a luglio 2016 dall’European Society of Hypertension riguardano gli adolescenti e i bambini.

I soggetti esaminati si dimostravano in buona salute, senza sintomi evidenti, ma il tasso di incidenza dell’ipertensione si aggirava sul 6% del totale. Si poteva raggiungere il 22% se i bambini, oltre che ipertesi, erano anche obesi.

Nel 30% dei casi, non c’è una regione specifica che provochi questo innalzamento pressorio, mentre nell’85% dei casi, è possibile imputare a questa patologia altre ragioni mediche, tra cui malformazioni dell’aorta, malattie renali o endocrinologiche.

Il dato più allarmante è che molti bambini, figli di genitori anch’essi ipertesi, hanno mantenuto i valori pressori sempre alti durante la loro vita e sono in media più elevati se confrontati con i dati dei bambini che non hanno genitori con l’ipertensione.

Il dottor Ugo Giordano, responsabile dell’Ambulatorio per l’ipertensione arteriosa del Bambin Gesù, ha dichiarato che gli adulti sopra i 40 anni che soffrono di ipertensione ricoprono una percentuale del 33%.

Si stima che su 800 bambini in età pediatrica almeno 40 siano affetti da pressione alta e che oltre il 15% di questi soggetti arriverà ad avere comunque dei valori superiori alla media prima di compiere 40 anni.

La diagnosi precoce della pressione alta

Per riuscire a intervenire attivamente per arginare questa patologia, è essenziale una diagnosi precoce, prima che eventuali complicanze possano colpire altri organi come:

  • Il cervello: l’ipertensione può causare riduzione delle funzione cognitive, ictus, emorragia cerebrale, tutte patologie che rientrano nella categoria della vasculopatia cerebrale.
  • Il cuore: con l’aumento della massa muscolare, ovvero l’ipertrofia del ventricolo sinistro.
  • Gli occhi: causando una retinopatia ipertensiva provocata dall’alterazione dei vasi retinici.
  • I reni: creando insufficienza renale e causando perdita di proteine.

Una delle conseguenze più gravi è il processo aterosclerotico, ovvero  quello provocato dall’associazione dell’ipertensione a ipercolesterolemia, fumo di sigaretta, diabete.

La complicanza innesca una riduzione del diametro interno delle arterie, arrivando a ostruirle.

Se l’ipertensione non viene controllata o addirittura non è stata diagnosticata, le conseguenze possono essere veramente gravi; l’importante è riuscire a prenderle in tempo in età pediatrica, quando è ancora possibile bloccarle definitivamente, grazie anche a trattamenti farmacologici adeguati.

Le linee guida sull’ipertensione arteriosa

Il dottor Giordano precisa che alla base di tutto ci deve essere un’alimentazione sana ed equilibrata, con un giusto apporto di calorie e di sodio dai primi anni di vita, evitando i cibi troppo grassi.

Ogni volta che un bambino viene portato dal pediatra, fargli misurare la pressione, per valutare il suo andamento.

In caso si dovesse accertare la presenza dell’ipertensione, il medico si premurerà di indirizzare il piccolo paziente verso esami più dettagliati, con l’ausilio di macchinari adeguati, come per esempio il monitoraggio della pressione delle 24 ore, che potrebbe diagnosticare nefropatie e coartazione aortica, ma anche ecocardiogramma, TAC, prova da sforzo, ecografia RMN ed esami ematochimici.

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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