Vietato pensare che l’Aids non esista più

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 19 Gennaio, 2016

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I risultati dei sondaggi condotti nel 2015 dall’Anlaids (Associazione nazionale per la lotta contro l’Aids) e dall’Asl di Milano suggeriscono come moltissime persone continuino a incorrere in comportamenti sessuali a rischio. In particolare, i sondaggi sono stati eseguiti sfruttando le potenzialità dell’app Smart Sex, un contenitore di informazioni sulle malattie a trasmissione sessuale disponibile gratuitamente per smartphone e tablet e mostrano come più della metà di coloro che hanno preso parte alla ricerca ha adottato comportamenti sessuali a rischio negli ultimi 6 mesi. Secondo Carmine Falanga, responsabile Anlaids del progetto, “Più del 43% li ha avuti o non è sicuro del contrario. E quasi il 40% conferma di aver conosciuto online i propri partner occasionali. Alla domanda sull’uso del profilattico nei rapporti occasionali quasi il 30% ammette di non utilizzarlo. Il motivo? Più del 44% risponde che non se ne preoccupa perché sceglie partner “sani”“. In realtà, non è possibile ovviamente rilevare la presenza del virus Hiv nel corso di un incontro occasionale con qualcuno che magari abbiamo appena conosciuto: questa “idea” tanto errata, ma altrettanto diffusa che chi ha contratto l’ Hiv o è malato di Aids sia riconoscibile e identificabile a prima vista è il frutto della mancata o non corretta informazione e può creare paradossalmente terreno fertile per la diffusione del virus.

I segni dell’Hiv

A dimostrazione di ciò, nel corso di un ulteriore sondaggio, è stato chiesto agli utenti se secondo loro sia possibile capire se una persona risulti positiva o meno all’Hiv dall’aspetto fisico e più del 31% dei volontari ha risposto sorprendentemente di sì. Ma questo non è per niente vero. È per questo importante ricordare come il virus Hiv rimanga asintomatico nel periodo d’incubazione per poi manifestarsi nell’infezione acuta prevalentemente con sintomi simil-influenzali come febbre, faringodinia (mal di gola), rash cutaneo, linfonodi ingrossati, dolore articolare: l’infezione in acuto può essere purtroppo facilmente scambiata con un comune malanno stagionale, benché chi ha contratto l’infezione, ignaro dell’accaduto, può già infettare altre persone. “Non possiamo rimanere con le mani in mano – conclude Falanga -. Dobbiamo supportare la prevenzione a 360 gradi”.

Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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