In Italia, ci sono tre milioni e mezzo di persone che soffrono di diabete a cui si aggiunge, secondo le stime, un ulteriore milione di persone che hanno il diabete ma non ne sono a conoscenza.
Questa patologia, inoltre, è ritenuta a tutti gli effetti come una malattia invalidante e, di conseguenza, chi ne soffre può usufruire di alcuni benefici previsti dalla legge. Vediamo perché e, soprattutto, quali sono le agevolazioni per i diabetici.
Diabete: facciamo chiarezza sul perché sia ritenuta una malattia invalidante
Il diabete mellito rappresenta una patologia cronica sempre più diffusa.
Il diabete è caratterizzata da elevate concentrazioni ematiche di glucosio (iperglicemia) legate ad un difetto assoluto o relativo di insulina, quell’ormone che permette all’organismo di sfruttare il glucosio, la principale fonte di energia per muscoli e organi, per i processi energetici all’interno delle cellule.
In altre parole, se l’insulina è prodotta in quantità non sufficiente dal pancreas, oppure le cellule dell’organismo non rispondono alla sua presenza, nel sangue si avranno livelli di glucosio più alti del normale (iperglicemia) determinando, dunque, l’insorgenza del diabete mellito.
Il diabete mellito è una patologia cronica che può comportare gravi complicanze a livello di svariati apparati ed organi e può determinare uno stravolgimento nello stile di vita di coloro che scoprono di averlo, in particolar modo, nel caso in cui debbano assumere l’insulina.
In altre parole, il diabete è ritenuta una malattia invalidante e, di conseguenza, i diabetici possono usufruire di alcuni benefici previsti dalla legge. Ecco dunque le principali agevolazioni per i diabetici.
Quali sono le agevolazioni per i diabetici: ecco tutti i dettagli
In linea generale, coloro che hanno il diabete mellito di tipo 1 o 2 con complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di medio grado possono vedersi riconosciuta una invalidità dal 41% al 50%.
Coloro che soffrono di diabete mellito insulino-dipendente con mediocre controllo metabolico e iperlipidemia o con crisi ipoglicemiche frequenti nonostante la terapia possono godere di invalidità dal 51% al 60%.
Infine, in casi di diabete mellito complicato da grave nefropatia e/o retinopatia proliferante, maculopatia, emorragie vitreali e/o arteriopatia ostruttiva, viene riconosciuta una invalidità compresa tra il 91 e i 100%.
Laddove, secondo la tabella Inail e il parere della commissione Inps, la percentuale di invalidità superi il 46%, il diabetico ha diritto all’inserimento nelle categorie protette del lavoro.
Inoltre, nel caso in cui al soggetto diabetico venga riconosciuta una percentuale di invalidità compresa tra il 91 e il 100%, associata al diabete mellito con gravi complicanze quali nefropatia e retinopatia, il malato ha diritto ad un assegno di inabilità (a patto che si abbiano 5 anni di contributi, di cui 3 anni versati nell’ultimo quinquennio).
Chi ha il diabete ha diritto ad usufruire dell’esenzione dal ticket sanitario per patologia: dopo la diagnosi effettuata in una struttura pubblica, si può richiedere l’esenzione dal ticket sanitario per patologia alla Asl di competenza che, a sua volta, rilascia al paziente un certificato da portare al medico curante, che inserirà l’esenzione nei propri dati e la segnalerà sulla ricetta quando prescriverà farmaci, esami e visite relative al diabete.
I diabetici a cui viene riconosciuta una invalidità superiore al 41% possono usufruire delle agevolazioni della Legge 104/92 che prevede agevolazioni lavorative per i familiari che richiedono assistenza e per gli stessi lavoratori disabili.
In particolare, i permessi retribuiti constano in tre giorni al mese o, in alcuni casi, possono essere frazionati in ore; questi permessi retribuiti spettano ai lavoratori dipendenti disabili in situazione di gravità; genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità; coniuge, parenti o affini entro il 2° grado di familiari disabili in situazione di gravità.
Come si fa a richiedere l’invalidità?
Tra le agevolazioni per i diabetici, per richiedere l’invalidità, è necessario che il diabete venga diagnosticato e certificato dal medico di base. Il certificato che attesta la diagnosi di diabete deve essere inviato telematicamente all’INPS a cui si invia anche la richiesta di invalidità corredata con il certificato ed altri documenti richiesti.
Per effettuare tutto l’iter burocratico, è possibile avvalersi dell’aiuto e del supporto di un CAF o un patronato. Successivamente, l’Inps convoca il soggetto richiedente e lo sottopone ad una visita medica davanti all’apposita Commissione che accoglierà o rimetterà la domanda. Il verdetto della Commissione è impugnabile per 6 mesi.
Il diabetico ha diritto alla pensione anticipata?
Il soggetto diabetico può andare in pensione di vecchiaia anticipata se gli è stata riconosciuta una invalidità minima dell’80% e se presenta i seguenti requisiti di contribuzione: 55 anni e 7 mesi di età per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini con almeno 20 anni di contributi. È bene sottolineare come questo tipo di pensione non venga riconosciuta ai dipendenti pubblici.
Inoltre, se l’invalidità è almeno pari al 74%, il soggetto diabetico ha diritto ad una maggiorazione pari a 2 mesi di contributi figurativi in più ogni anno.
Infine, se il soggetto è impossibilitato a svolgere alcuna attività lavorativa potrà ottenere la cosiddetta pensione di inabilità. La sua condizione di infermità dovrà essere tale da determinare un’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa (100% di invalidità): il beneficiario deve vantare almeno 5 anni di anzianità assicurativa e tre anni di contributi dovranno essere versati nell’ultimo quinquennio.
Ci sono agevolazioni per i diabetici di tipo fiscale?
Se al soggetto diabetico viene riconosciuta l’invalidità, egli viene considerato un disabile e, di conseguenza, può usufruire di una detrazione fiscale del 19% sulle spese di acquisto e di adattamento di un’auto: questo particolare beneficio viene riconosciuto solo ai pazienti non vedenti e a coloro che possono guidare solo una macchina adattata alle loro condizioni muniti di patente speciale. In questi casi, il disabile può sfruttare l’Iva agevolata al 4% sull’acquisto dell’auto ed, in alcune regioni, beneficia dell’esenzione permanente dal bollo.