Nuova rivoluzione tecnologica nella sanità.
Anche lo stetoscopio, simbolo per eccellenza della visita medica, strumento rassicurante nei casi di routine o terrorizzante in quelli di emergenza, sarebbe destinato a sparire per lasciare il posto a un nuovo apparecchio tecnologico con capacità molto più avanzate.
Niente più respiri profondi, quindi. In futuro cuore, polmoni e bronchi si potranno non solo ascoltare, ma anche vedere.
La rivista dell’associazione internazionale di cardiologi World Heart Federation non lascia dubbi a tal proposito e parla di una vera e proprio fine di un’era.
Strumenti hi-tech in medicina
Secondo l’associazione dei cardiologi, lo stetoscopio sarà sostituito da ecografi portatili, apparecchi grandi come uno smartphone, dotati di una piccola sonda che, grazie agli ultrasuoni, permetteranno un esame molto più accurato. Questi nuovi strumenti saranno in grado di fornire informazioni precise sugli organi, consentendo di arrivare ad una diagnosi sicura e di conseguenza all’identificazione di una cura adatta molto più specifica.
Si accentua quindi sempre di più la tendenza alla digitalizzazione della medicina. L’hi-tech in ambito sanitario offre senza dubbio numerosi vantaggi:
- – personalizzazione del regime sanitario in base al proprio profilo e bisogno
- – informazioni accurate, sicure e in tempo reale
- – comunicazione più efficace e immediata tra medico e paziente
- – condivisione dei dati in una specifica community con confronto dei risultati e conseguente miglioramento dei trattamenti
- – più efficace gestione del tempo e delle risorse
Questi strumenti, che spesso devono essere adattati alle specificità del paziente, accostati al corpo consentono un monitoraggio in tempo reale delle condizioni, permettendo di riscoprire alcuni valori fondamentali del rapporto tra medico e paziente, come la condivisione, le parole, l’ascolto e quindi il sostegno.
La fine di un'epoca sembra dunque vicina, sebbene insegnare l'auscultazione ai nuovi studenti di medicina sembri essere ancora uno dei primi "rituali da buon medico". Insomma, uno sguardo al futuro sì, ma senza dimenticare le sane vecchie abitudini che hanno fatto la storia della medicina.