Camminare a piedi scalzi, pratica conosciuta anche con il nome di barefooting, è una tecnica nata in Nuova Zelanda che si è poi diffusa ovunque; chi ne segue i dettami la reputa una vera e proprio filosofia di vita.
Questa attività permette di riconquistare la propria libertà, entrare in contatto con la natura e scoprire numerosi vantaggi per la salute.
Il barefooting, nei bambini, permette di stimolare i sensi della pianta dei piedi, migliorando la circolazione dell’organismo e la postura.
La convinzione dietro a questa abitudine è quella che, indossando le scarpe, si preclude al piede la possibilità di percepire correttamente il terreno, impedendo di compiere movimenti naturali – portando, anche, contraccolpi sul corpo e sulla schiena.
Vediamo, di seguito, perché camminare scalzi fa bene.
Migliora la circolazione
Il primo beneficio del camminare a piedi scalzi è il miglioramento della circolazione sanguigna.
Stare senza scarpe, infatti, permette ai muscoli di:
- essere più attivi;
- pompare meglio il sangue;
- rafforzare il sistema venoso;
- prevenire la formazione delle vene varicose.
Previene il mal di schiena
Camminare scalzi permette di prevenire il mal di schiena per due motivi:
- il piede si appoggia perfettamente a terra, con meno violenza;
- la pianta rimane in una posizione corretta, con ripercussioni positive sulla colonna vertebrale.
Rafforza il sistema immunitario
Il piede umano contiene più di 200 mila frammentazioni nervose, quindi l’attività di barefooting migliora l’equilibrio energetico del corpo.
Inoltre, rafforza il sistema immunitario e contrasta i radicali liberi permettendo di eliminare:
- grassi;
- tossine.
Riduce lo stress
Camminare scalzi è un ottimo antistress e antidepressivo: questa pratica permette di entrare all’interno di una bolla, staccando la mente da pensieri negativi e focalizzandosi solo sulle sensazioni.
Tale condizione è chiamata “stato di flow” e consiste in un flusso di coscienza in cui l’individuo è completamente immerso e coinvolto in un'attività, con la mente e il corpo che sono in perfetta simbiosi.
In questo stato mentale tutto scorre e si è perfettamente in armonia con il corpo.
Camminare a piedi nudi, soprattutto su una superfice naturale e rilassante (sull’erba o sulla sabbia) e se praticato a fine giornata, può liberare dalle tensioni accumulate.
Ha benefici per i bambini
Il barefooting è benefico anche per i più piccoli che, attraverso i muscoli dei piedi e dell'arcata plantare, possono sviluppare maggiormente tre fattori importanti:
- la colonna vertebrale;
- la postura;
- l’andatura.
I bambini fino ai 3/4 anni hanno fisiologicamente il piede piatto, per via della formazione non ancora ottimale dei muscoli (l'appoggio del tallone è, quindi, scorretto).
Camminare a piedi nudi, in questo caso, può fortificare la muscolatura e avere effetti positivi sulla mobilità.
Si evitano problematiche legate alle scarpe
Indossare un paio di scarpe sbagliato può portare a numerosi disagi, come:
- alluce valgo;
- duroni;
- calli;
I fastidi possono insorgere per via dei materiali con cui sono state fabbricate le scarpe, oppure dall’altezza dei tacchi (in grado di causare, ad esempio, lesioni muscolari).
Migliora il contatto con la natura e dona benefici generali
Camminare scalzi regala i migliori benefici se si sceglie una superficie naturale, come:
- erba;
- sabbia.
In questi casi, risulta più semplice ammortizzare gli urti e scaricare parte del peso corporeo direttamente nel terreno.
Quando si cammina sul pavimento, invece, il carico è maggiore e il peso rimane tutto sul piede.
Inoltre, se si sceglie il barefooting, si hanno molti altri benefici:
- rafforzamento della muscolatura dei piedi;
- distribuzione corretta del peso del corpo;
- ritrovamento del baricentro naturale;
- riduzione del gonfiore di gambe, caviglie e piedi.
Alcuni consigli e le controindicazioni del barefooting
Quando si vuole camminare scalzi è sempre bene tenere a mente alcuni accorgimenti:
- non praticare il barefooting su terreni sconnessi, per prevenire infortuni;
- evitare zone inquinate, in quanto ci potrebbero essere oggetti in grado di provocare tagli e ferite;
- se si cammina sull’erba, è bene prestare attenzione alle punture di insetti come zecche o vespe;
- camminare su una superfice pulita, per scongiurare germi, batteri, e la comparsa di funghi o infiammazioni.
Infine, il barefooting non è una pratica adatta a tutti:
- i soggetti affetti da diabete con estrema sensibilità della cute, soprattutto agli arti inferiori, sono più a rischio di presentare lesioni;
- chi soffre di patologie articolari croniche, come la tallonite o la fascite plantare, dovrebbe evitare di camminare a piedi nudi.