Fino ad oggi si credeva che per mantenere una buona forma fisica e un cuore in salute, bastasse fare 10.000 passi al giorno. Tuttavia, un nuovo studio condotto su un gruppo di postini scozzesi, suggerisce che tale soglia vada alzata.
In fondo, l’ultimo studio a riguardo è vecchio di oltre 70 anni e da allora sono cambiate molte cose, a partire dalle abitudini alimentari. Lo studio ha raccolto i dati relativi alla salute degli autisti e dei controllori di autobus di Londra. È emerso che i controllori, maggiormente abituati a percorrere i corridoi degli autobus, avevano meno probabilità di sviluppare una malattia cardiaca rispetto agli autisti, che invece passavano gran parte del tempo seduti alle loro postazioni di guida.
È stato il primo studio a mostrare una diretta correlazione tra l’attività fisica e la salute del cuore.
La soglia minima di 10.000 passi è considerata troppo bassa
Se da un lato è stato dimostrato che una vita sedentaria aumenta i rischi di infarto, più difficile appare il calcolo di quanta attività fisica sia necessaria per evitare malattie cardiovascolari.
Finora la soglia minima di 10.000 passi al giorno è stata utilizzata come parametro per determinare la quantità di attività fisica svolta quotidianamente da una persona. Si tratta, tuttavia, di un parametro non dimostrato, per questo si è deciso di condurre un nuovo studio.
Anche in questo caso, si è scelto una categoria di lavoratori, i dipendenti delle Poste di Glasgow, le cui principali mansioni possono essere suddivise in due gruppi principali: coloro che tendono a muoversi di più e coloro che invece svolgono compiti stando seduti. In particolare, al primo gruppo appartengono i postini propriamente detti che consegnano la posta in bici o a piedi, mentre il secondo gruppo è composto per lo più dai dipendenti che lavorano agli sportelli degli uffici postali.
I ricercatori hanno misurato l’indice di massa corporea dei volontari, il girovita, i livelli di glucosio nel sangue e quelli del colesterolo, tutti fattori che potenzialmente concorrono ad aumentare i rischi di malattie cardiache. In più, sono stati fatti indossare ai lavoratori degli elettrodi che monitoravano le varie attività quotidiane, sia durante le ore lavorative sia in casa.
Dopo aver determinato il numero di ore trascorse in movimento e quelle passate stando seduti, sono emerse profonde differenze tra i due gruppi di lavoratori.
I risultati dello studio
Le differenze di attività tra i due gruppi di lavoratori determinano differenze nei fattori di rischio per le malattie cardio-vascolari. I lavoratori che passavano più tempo seduti, avevano un indice di massa corporea più elevato e maggiori oscillazioni nei livelli di zucchero e colesterolo nel sangue.
Tutto questo si traduce in un aumento delle probabilità di avere una qualche malattia cardiovascolare per chi passa più di 5 ore al giorno senza alcun tipo di attività fisica.
I risultati migliori si sono riscontrati invece in quei lavoratori che tendono a muoversi per oltre 3 ore al giorno, l’equivalente di circa 15.000 passi. Questi lavoratori avevano valori assolutamente normali del loro indice di massa corporea e del loro profilo metabolico, di conseguenza i rischi di malattie cardiovascolari erano minimi.
Sebbene lo studio non sia stato portato avanti negli anni successivi, così da determinare effettivamente quali e quanti lavoratori avessero eventualmente sviluppato malattie cardiovascolari, rappresenta comunque un ottimo incentivo ad alzarsi dalla sedia e fare un po’ di movimento.