Cosa è l'epatite C?
L’epatite C è un’infiammazione del fegato causata da un virus denominato HCV. L’epatite C attacca il fegato, attraverso l’attivazione del sistema immunitario dell’ospite, provocando danni strutturale e funzionali anche molto gravi. L’infezione da epatite C causa la morte delle cellule epatiche (necrosi epatica), che vengono sostituite da un nuovo tessuto di riparazione-cicatrizzazione determinando un processo detto fibrosi epatica. A lungo andare questo tessuto di cicatrizzazione sostituisce tutta o quasi la componente sana del fegato, da cui deriva una grave compromissione delle attività dell'organo.
Come si trasmette il virus dell'epatite C?
L'epatite C si trasmette nei seguenti modi:
- La principale via di inoculazione è parenterale e la trasmissione sessuale è rara
- La trasmissione per via sessuale avviene solo se durante l'atto vi è uno scambio di sangue.
- Nelle coppie monogame ed eterosessuali il rischio di trasmissione per via sessuale è bassa e non si consiglia l'utilizzo di profilattici
- Non sono infettanti né lo sperma né la saliva, né le secrezioni vaginali.
- L' allattamento al seno è possibile! Ad eccezione delle madri con ragadi o con sanguinamento!
Quali sono i sintomi dell'epatite C?
L'epatite C può essere asintomatica. Ciò fa sì che la malattia possa divenire cronica senza che il paziente se ne accorga. Talvolta però un paziente affetto da epatite C può avvertire:
- affaticamento
- perdita di appetito
- nausea
- debolezza
- lievi dolori addominali
Quali tecniche sono utilizzate nella diagnosi dell'epatite C?
Le diagnosi dell'epatite C avviene attraverso le seguenti modalità:
- La diagnosi di infezione da HCV si basa sulla determinazione di anticorpi diretti contro antigeni virali e sulla ricerca dell’RNA genomico dell’HCV. I test immunoenzimatici (ELISA) per la determinazione di anticorpi anti-HCV hanno elevata sensibilita’ e specificita’, tuttavia possono dare luogo a risultati falsamente positivi nelle popolazioni a basso rischio, quali i donatori di sangue. Pertanto nello screening delle donazioni di sangue i campioni che risultano positivi o dubbi ai test ELISA vengono generalmente rivalutati mediante saggi supplementari di conferma (immunoblot). Tale procedura non si rende necessaria nel caso di risultati positivi ottenuti nelle popolazioni a rischio e nei soggetti con evidenza clinica di epatopatia, in cui i test ELISA hanno un elevatissimo livello di specificita’. Nell’ambito di questi gruppi di pazienti, gli eventuali campioni con risultato dubbio al test ELISA possono essere sottoposti alla ricerca dell’RNA virale con test di biologia molecolare
- La dimostrazione della presenza di HCV-RNA non prova in maniera esclusiva la responsabilità causale dell’HCV nel determinismo della malattia epatica associata, nè dà alcuna informazione sulla gravità o sullo stadio della malattia stessa. La positività di HCV RNA, insieme al contesto clinico, biochimico ed istologico, costituisce uno dei parametri in base ai quali orientare le scelte terapeutiche
- Non è stata messa in evidenza alcuna relazione tra livelli viremici e gravità del danno epatico o potenziale evolutivo della malattia, pertanto è inutile ripetere la determinazione della viremia nel corso degli anni
Come si cura l'epatite C?
La cura dell'epatite C ha subito un drastico cambiamento. Fino ad alcuni anni fa i trattamenti con peginterferone alfa-2a o peginterferone alfa-2b (in combinazione con ribavirina) erano il punto focale della terapia HCV; successivamente sono stati sostituiti con nuovi antivirali ad azione diretta (DAA) che colpiscono enzimi virali necessari per la produzione virale.Tali metodologie sono sicure, molto efficaci e somministrabili per via orale.