Cos'è
La
tallonite generalmente indica una
patologia infiammatoria, che causa una condizione dolorosa del tallone, ovvero la parte posteriore del piede, inferiore al calcagno.
In ambito medico la tallonite è nota con il nome di
tallodinia o di
talalgia plantare. Per la
cura della tallonite è consigliato un assoluto riposo e, solo in rari casi, si ricorre alla chirurgia.
Sintomi
I
sintomi della tallonite sono legati al
tipo di disturbo che dà origine all'infiammazione.
Genericamente, si manifesta come
dolore nell'area del tallone e del calcagno, molto intenso la mattina quando ci si alza dal letto e ogni volta che ci si mette in piedi dopo essere stati seduti o fermi per molto tempo.
Se il fastidio è più diffuso ed esterno il problema potrebbe essere una tendinite dell'achilleo.
Cause
Le cause della tallonite possono essere condizionate da molti aspetti. La tallonite può avere origini:
- neurologiche;
- metaboliche;
- congenite.
Tra le cause più comuni troviamo:
-
Postura errata – Utilizzo dei tacchi alti.
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Borsite – Un'infiammazione delle borse sierose retrocalcaneari o sottocutanee che favoriscono lo scorrimento delle strutture periferiche del tendine.
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Tendinopatia inserzionale – Infiammazione causata da alcuni sport, come la corsa o il calcio, nei quali è sollecitata la zona calcaneare.
-
Fascite plantare – Infiammazione della muscolatura della pianta del piede causata da un'eccessiva sollecitazione del tallone.
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Frattura da stress – Una frattura ossea legata a microtraumi ripetuti nel tempo.
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Malattie dismetaboliche – Come per esempio la gotta, una patologia in cui un aumento della produzione di acido urico è all'origine di un progressivo accumulo di cristalli di acido urico e di conseguenti dolorose infiammazioni a livello articolare.
-
Sperone (spina) calcaneare – Crescita anomala del tessuto osseo del calcagno.
- Reumatismi
Chi ne soffre
La
tallonite colpisce soprattutto
persone di età superiore ai 40 anni e in
sovrappeso.
Negli
sportivi è più facile che insorga l'infiammazione, soprattutto quando la parte del calcagno è sottoposta a continue sollecitazioni.
Rimedi
Le terapie consigliate per la
cura della tallonite variano a seconda delle cause scatenanti.
Mirate tecniche di indagine diagnostica (esami radiografici, ecografia, risonanza magnetica nucleare) sono utilizzate per stabilire con esattezza l'
origine dell'infiammazione.
È, di solito, necessario un
periodo di riposo del tallone di 15 giorni. Nei casi migliori la tallonite evolve spontaneamente verso la guarigione dopo la prima settimana.
Nel caso che, trascorsi 15 giorni, non vi siano miglioramenti di alcun genere, è opportuno rivolgersi allo specialista ortopedico.
Oltre al riposo altre
tipologie di intervento per la tallonite sono:
- Stretching per mantenere la flessibilità dei tessuti
- L'utilizzo di talloniera, la mesoterapia
- Infiltrazioni
- Fisioterapia
La chirurgia è consigliata solo in casi di fascite plantare o borsite particolarmente seri ed altrimenti irreversibili.
In quali casi sono consigliate le terapie di mantenimento per la tallonite?
Le cosiddette terapie di mantenimento sono sconsigliate nella maggior parte dei casi poiché rischiano di aggravare la tallonite.
Per esempio, i farmaci antinfiammatori e quelli antidolorifici sono solitamente controindicati perché, sopprimendo il dolore, consentono un carico che non è detto che la struttura ossea possa in realtà reggere.
Solo dopo che la tallonite è guarita è opportuno usare un plantare fatto ad hoc, utile nei casi di cause dell'infiammazioni anatomiche e non rimosse.
Nonostante questo, possiamo comunque individuare i principi attivi contenuti nei farmaci medici (come le pomate) antinfiammatori per la tallonite:
- ibuprofene;
- ketoprofene;
- diclofenac.
Inoltre, abbiamo anche:
- analgesici oppioidi;
- infiltrazioni corticosteroidi;
- infiltrazioni di acido ialuronico.