È vero che bere una piccola quantità di vino in allattamento non fa male al bambino? Esiste una quantità di alcol considerata sicura? Ecco tutto quello che c'è da sapere sul rapporto tra allattamento e alcool.
Si può assumere vino in allattamento?
Numerosi studi hanno appurato che consumare alcolici in gravidanza può provocare seri danni al feto, pertanto, , è preferibile astenersi completamente dal suo consumo. Anche dopo il parto, ovvero nel periodo dell'allattamento, se la mamma ingerisce dell'alcol occorre prestare la massima attenzione alle modalità con le quali lo si fa.
L'alcol, infatti, passa all'interno del latte materno dopo circa mezz'ora- un'ora dall'assunzione e qui vi rimane per circa due- tre ore, anche se molto dipende dalla quantità ingerita, dalla gradazione alcolica, dal peso e dal fatto che la donna sia o meno a stomaco vuoto.
In merito al rapporto tra alcool e allattamento esistono opinioni molto discordanti: c'è chi consiglia l'astensione assoluta da ogni tipo di bevanda, mentre altri esperti suggeriscono un consumo moderato e consapevole, ponendo attenzione al non praticar eil co-sliping se magari si è bevuto una dose di alcol a cena.
Gli effetti del bere alcolici in allattamento
Bere mentre si allatta senza tenere conto di alcune fondamentali accortezze può avere conseguenze negative sul bambino, ma quali sono gli effetti dell'assorbimento degli alcolici dentro al latte materno? Ecco i principali:
- l'alcol riduce di circa il 20% la produzione di latte materno. Questa sostanza, infatti, può alterare il meccanismo di produzione della prolattina e dell'ossitocina (che sono i due ormoni che determinano l'allattamento), pertanto alla lunga il consumo di alcolici può portare a una diminuzione nella quantità di latte disponibile per il bambino;
- se le quantità di alcol ingerite sono rilevanti, il bambino può andare incontro a problematiche quali sonnolenza eccessiva, difficoltà a regolare il ritmo sonno-veglia e scarso accrescimento;
- qualora il consumo di alcol fosse prolungato e costante, nel bambino si può riscontrare irrequietezza, maggiore reattività, ritardi nello sviluppo cognitivo e motorio, tendenza al pianto immotivato.
È fondamentale tenere presente, inoltre, che rispetto al fegato di un adulto quello di un bambino molto piccolo non è ancora maturo e fino ai tre mesi di età, la sua capacità di assimilare ed eliminare l'alcol è molto ridotta. Questo espone il neonato a conseguenze molto dannose, le quali possono avere un impatto tanto sul suo sviluppo fisico, quanto su quello cerebrale e cognitivo.
Allattamento e alcol: esiste una quantità consentita?
La questione se esista una quantità massima di alcol che è possibile bere in allattamento è molto dibattuta e, mentre secondo alcuni il comportamento più corretto sarebbe quello di eliminare completamente qualsiasi traccia di alcolici, altri sono più possibilisti.
Secondo la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), ad esempio, sarebbero consentiti circa due bicchieri di vino alla settimana, da assumere preferibilmente in concomitanza con i pasti.
Se si sceglie di bere vino in allattamento, inoltre, andrebbe osservata un'indicazione fondamentale, ovvero quella di aspettare almeno due ore prima di intraprendere la poppata successiva, in modo da dare tempo all'alcol di venire eliminato dall'organismo materno.
Secondo il Centre for Disease Control and Prevention americano, la scelta più indicata sarebbe quella di non consumare affatto alcol in allattamento, tuttavia sembra che berne una piccola quantità non provochi particolari effetti sulla salute del bambino.
Il Centre for Disease Control and Prevention valuta inoltre che la quantità massima di alcol che è possibile ingerire al giorno è pari a una lattina di birra (330ml), un bicchiere di vino (125 ml) o circa 40 ml di liquore. Appare evidente, quindi, come le indicazioni sono contrastanti, sia in merito alla possibilità di bere, sia per quanto riguarda la quantità o la sua frequenza.
Se ci si trova nella condizione di non voler rinunciare a bere alcol in allattamento, è possibile attuare una strategia preventiva utile per minimizzare gli effetti negativi di questa sostanza. Ad esempio, si può estrarre il latte dal seno (utilizzando un tiralatte o effettuando la spremitura manuale) per poi utilizzare questa quantità al posto della poppata.
Vino e allattamento: cosa sapere
La tradizione popolare per molto tempo ha contribuito a far circolare il messaggio che un consumo moderato di birra potesse avere effetti benefici sull'allattamento in quanto il luppolo avrebbe avuto la capacità di stimolare la produzione di latte.
Allo stesso modo, per lungo tempo si è pensato che bere vino in allattamento, soprattutto se rosso, avesse delle ricadute positive sulla salute della mamma e del bambino. In realtà oggi sappiamo che un consumo smodato ed eccessivo di alcol può avere conseguenze negative, anche se esso si caratterizza per una gradazione alcolica inferiore, come il vino o la birra.
Qualora ci si trovasse a bere alcolici durante l'allattamento in modo occasionale, può essere utile tenere presente queste indicazioni:
- i neonati, soprattutto quelli molto piccoli, non riescono a metabolizzare bene l’alcool. Meglio quindi evitare totalmente di bere in allattamento fino alle 8 settimane di vita del bambino;
- meglio allattare il bambino prima di bere qualsiasi bevanda alcolica,;
- se possibile, estrarre il latte prima di bere e conservarlo per somministralo in seguito;
- limitare il consumo di alcolici a uno, massimo due bicchieri di vino (per un quantitativo pari a 200 ml totali) o di birra;
- attendere almeno due ore dopo aver bevuto prima di allattare il bambino;
- tenere presente che più alta è la quantità di alcol ingerita, più si dovrà aspettare per poter allattare il bambino;
- è preferibile accompagnare il consumo di alcolici in allattamento con del cibo;
- delegare la cura del bambino a una persona di fiducia dopo aver bevuto un'ingente quantità di alcol;
- bere molta acqua in modo da favorire l'eliminazione dell'alcol dall'organismo;