Ciclo e allattamento: tutto quello che devi sapere

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 03 Dicembre, 2024

Una donna che allatta

Le neo-mamme spesso si pongono domande riguardo ai cambiamenti che il loro corpo subisce dopo il parto naturale. Una delle più comuni riguarda i cicli mestruali irregolari.

Infatti, l'allattamento al seno ha un impatto sul ciclo mestruale a causa dell’ormone prolattina, responsabile della produzione di latte. La prolattina sopprime l'ovulazione, quindi può ritardare il ritorno delle mestruazioni causando un periodo di amenorrea postpartum e relativa infertilità.  

Vediamo nel dettaglio come sono legati tra loro ciclo e allattamento.

Ciclo in allattamento 

Il ritorno del  ciclo mestruale  può variare tra le donne, condizionato da alcuni fattori:

  • età: in genere, le donne più giovani tendono a recuperare più rapidamente la regolarità del ciclo mestruale dopo il parto per una maggiore elasticità del sistema riproduttivo e per una più rapida ripresa ormonale;
  • parità: la classificazione delle donne in base alla parità è rilevante per comprendere le diverse esperienze post-parto;
  • la frequenza e la durata delle poppate: più spesso si allatta, più a lungo si prolunga l'amenorrea. Quando il bambino si sveglia per fare le poppate durante la notte, i livelli di prolattina rimangono alti, prolungando ulteriormente l'amenorrea;
  • nullipare (donne che non hanno mai partorito);
  • primipare (donne che hanno partorito una volta);
  • multipare (donne che hanno partorito due o più volte).

Le donne multipare possono avere una ripresa del ciclo mestruale più rapida grazie alla maggiore esperienza del corpo con gravidanze e parti precedenti.

Il ruolo della prolattina e l'amenorrea lattazionale postpartum

I livelli di prolattina nel sangue iniziano ad aumentare durante le prime 8 settimane di gravidanza e salgono a livelli di 200 ng per ml a termine. Nelle donne che allattano, i livelli di prolattina rimangono elevati, con picchi di aumentata secrezione durante e dopo la suzione. 

La prolattina stimola la produzione di latte, ma svolge anche un ruolo nell'inibire l'ovulazione portando a una fase di amenorrea (assenza di mestruazioni).


Potrebbe interessarti anche:


La causa di questo meccanismo va ricercata nella prolattina elevata che inibisce la produzione di FSH e LH dall'ipofisi, influenzando così il ciclo mestruale.

Tuttavia, questo periodo di amenorrea è molto variabile da una donna all'altra. In genere, le donne che allattano esclusivamente al seno possono non avere mestruazioni per mesi o addirittura per tutto il periodo di allattamento. Mentre il parto cesareo può ritardare l'allattamento, in presenza di eventuali complicazioni. 

Si può rimanere incinta quando si allatta al seno?

Premesso che l'allattamento riduce la fertilità grazie alla prolattina, in ogni caso non la elimina del tutto. Infatti, l'ovulazione può avvenire prima che si verifichi la prima mestruazione postpartum, motivo per cui alcune donne possono rimanere incinte senza vedere tornare il ciclo. 

Ciò detto, l'amenorrea lattazionale (LAM) può essere considerata un metodo di contraccezione naturale che sfrutta i livelli elevati di prolattina durante l'allattamento per prevenire l'ovulazione. Questo metodo è considerato efficace durante i primi sei mesi dopo il parto, a condizione che l'allattamento sia esclusivo e frequente.

Secondo le linee guida dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e di altre organizzazioni sanitarie internazionali, il Metodo dell'Amenorrea Lattazionale (LAM) può rappresentare uno strumento contraccettivo con un tasso di efficacia intorno al 98% nei primi sei mesi dopo il parto, solo se:

  • l'allattamento è esclusivo o predominante (senza l'introduzione di altri cibi o liquidi, eccetto piccole quantità di integratori come vitamine o medicinali);
  • l'allattamento è frequente e include poppate notturne;
  • le mestruazioni non sono ritornate.

L'efficacia diminuisce progressivamente se uno di questi fattori cambia, ad esempio quando le poppate diventano meno frequenti, quando si introducono alimenti solidi nella dieta del bambino.

Dopo i primi sei mesi o quando si notano cambiamenti nelle abitudini di allattamento, è consigliabile considerare l'uso di un contraccettivo aggiuntivo soprattutto dopo la 9ª settimana postpartum.

Contraccezione durante l’allattamento

Se si desidera evitare una gravidanza durante l'allattamento, si consiglia di ricorrere all'uso di metodi contraccettivi sicuri. I metodi di barriera, come preservativi o diaframmi, sono considerati affidabili e privi di controindicazioni durante l'allattamento.

I contraccettivi ormonali, ovvero la pillola anticoncezionale, invece, possono causare effetti diversi sul latte e sulla salute della madre. Per questo motivo, si raccomanda di confrontarsi con il medico sul loro utilizzo in allattamento.

I contraccettivi ormonali combinati (che contengono sia estrogeni che progestinici) sono sconsigliati nelle prime settimane postpartum, perché gli estrogeni possono ridurre la produzione di latte. Mentre i contraccettivi a base di solo progestinico, come la mini-pillola, possono essere un'alternativa più sicura.

Il ritorno del ciclo durante l'allattamento

Il ritorno delle ciclo mestruale dopo il parto, il capoparto, è molto variabile. Alcune donne possono notare la ripresa del ciclo già cinque o sei settimane dopo il parto, anche se allattano, mentre altre possono rimanere senza mestruazioni per molti mesi e riaverlo in ritardo rispetto ai soliti tempi.

Questa variabilità dipende in gran parte dalla frequenza con cui il bambino viene allattato e da come il corpo della madre risponde alla prolattina.

Una donna che allatta

La prima mestruazione postpartum potrebbe essere più abbondante rispetto al solito, accompagnata da coaguli di sangue e crampi.

Questi sintomi tendono a stabilizzarsi nel tempo, ma è comunque consigliabile consultare il proprio medico in caso di sanguinamenti eccessivi o dolori intensi, se il ciclo mestruale è molto irregolare o se dura a lungo; se si verifica un sanguinamento tra un ciclo e l'altro; se si notano sanguinamenti dopo i rapporti sessuali.

Una volta che le mestruazioni arrivano, potrebbero essere irregolari nei primi mesi, soprattutto se l’allattamento continua. È comune che il ciclo salti o si presenti in modo meno regolare del solito.

Man mano che l’allattamento diminuisce e si avvicina lo svezzamento, le mestruazioni tendono a stabilizzarsi nel loro ritmo naturale.

In genere, le mestruazioni tornano gradualmente quando:

  • il bambino inizia a dormire per lunghi periodi senza svegliarsi per fare le sue poppate;
  • si introducono cibi solidi o latte artificiale nella dieta del bambino;
  • il numero di poppate giornaliere diminuisce in modo sostanzioso.

Allattamento e ciclo: gli effetti delle mestruazioni sulla produzione di latte

Molte donne notano un leggero cambiamento nella produzione di latte durante il ciclo mestruale, in particolare verso la fine del ciclo o durante le mestruazioni. Questa condizione è dovuta a un temporaneo calo dei livelli di prolattina, che può ridurre leggermente la quantità di latte prodotto.

Come conseguenza, in qualche caso il neonato potrebbe voler aumentare la frequenza delle poppate in questo periodo, per compensare la minore produzione di latte. È bene precisare, però, che la presenza di mestruazioni non ne implica la mancanza.

Un altro cambiamento che può verificarsi durante il ciclo mestruale è il gusto lievemente alterato del latte materno. A causa delle variazioni nei livelli di cloruro di   sodio e lattosio nel latte durante le mestruazioni, il sapore del latte potrebbe essere meno dolce del solito. 

Consigli per gestire i fastidi più comuni durante il ciclo mestruale

Durante il ciclo mestruale, alcune donne potrebbero sperimentare fastidi come il dolore ai capezzoli o una leggera riduzione della produzione di latte.

Tra i rimedi consigliati:

  • allattare frequentemente per stimolare la produzione di latte;
  • bere molti liquidi per mantenere una buona idratazione;
  • consultare il medico per un eventuale uso di integratori di calcio o magnesio, che possono aiutare a migliorare la produzione di latte durante il ciclo.
Valentina Montagna | Editor
Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Marcello Sergio
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Valentina Montagna | Editor
Valentina Montagna | Editor
in Post parto

753 articoli pubblicati

a cura di Dr. Marcello Sergio
Contenuti correlati
Donna allatta neonata fuori casa con biberon
Permessi per allattamento: ecco cosa sapere e come richiederli

Permessi per allattamento, ecco cosa sapere sulla normativa che tutela i genitori nel primo anno di vita del figlio, quanto dura, e come fare richiesta.

Una donna che allatta
Integratori per allattamento: quando sono davvero necessari?

Integratori per allattamento, quando sono davvero necessari? Non è detto lo siano e che siano privi di effetti collaterali. Ecco cosa è bene sapere.