Spesso ci si chiede se può verificarsi una gravidanza in allattamento.
Forse non tutti sanno che, in quel periodo della vita, la madre può comunque rimanere incinta, anche se con meno probabilità. Scopriamone di più!
Allattamento e fertilità
Se non si usano metodi anticoncezionali, si può rimanere incinta anche durante la fase dell’allattamento.
Sì, è vero, durante questa fase le probabilità di incorrere in una gravidanza diminuiscono, ma non si azzerano.
Ciò dipende dal fatto che in questo lasso di tempo si hanno delle variazioni ormonali, tra cui un aumento della prolattina, che riduce le possibilità di restare incinta.
Ma perché questo accade? Vediamolo insieme nel dettaglio.
Cosa provoca l'aumento di prolattina?
Nell’organismo di una donna che allatta si ha un aumento della prolattina, causato dalla necessità di produrre latte.
La prolattina riduce la ripresa di un normale ciclo ovulatorio, abbassando, senza escluderla, la possibilità di gravidanza.
Questo ormone ha dei livelli che si elevano con la gravidanza e rimangono tali se:
- il neonato viene alimentato solo con latte materno;
- le poppate sono regolari e frequenti;
- l’intervallo di giorno (dalle 6.00 alle 22.00) non supera le 4 ore e se l’intervallo di notte (dalle 22.00 alle 6.00) non supera le 6 ore.
Diversamente, se non sono rispettate tutte le presenti condizioni, il livello di prolattina si abbassa progressivamente ed aumentano le probabilità di incorrere in una nuova gravidanza.
In sintesi, l’allattamento non può considerarsi come una forma di contraccezione sicura e affidabile. Quindi si, può verificarsi una gravidanza in allattamento.
Le donne che non desiderano avere subito un’altra gravidanza dovrebbero ricorrere ad un contraccettivo efficace ma compatibile con la prosecuzione dell’allattamento, solitamente a base di solo progestinico.
L’ovulazione, infatti, può verificarsi come di consueto, mentre si allatta, senza che vi siano differenze rispetto all’ovulazione quando non si allatta e, quindi, senza ulteriori segni specifici evidenziabili.
Accorgersi d'essere incinta in allattamento: i sintomi di una gravidanza
Qualunque sia la ragione, è naturale chiedersi come fare a capire se si è incinta durante la fase dell’allattamento. Il consiglio è sempre quello di ascoltare il proprio corpo: potreste avere dei campanelli d’allarme che vi avvisano che è in arrivo un altro figlio.
Quali sono dunque i segnali principali? Ecco una lista di possibili sintomi di gravidanza.
Nausea al mattino
Se pensate di aver mangiato troppo o male la sera prima, può capitare di percepire un certo senso di nausea.
Tuttavia, potrebbe essere un sintomo a cui prestare attenzione poiché può capitare che anche a non troppa distanza dal parto arrivi la nausea, specie se anche con il precedente nascituro era capitato lo stesso.
Spotting da impianto
Quando una nuova vita si insedia nel grembo materno possono esservi delle perdite di sangue dall’utero.
Nulla di cui preoccuparsi, dunque, solo una nuova vita in arrivo.
Attenzione, se così non fosse, controllate dunque a cosa potrebbero essere attribuibili quelle perdite fissando una visita dal ginecologo, preferibilmente con una ecografia transvaginale. Purtroppo, spesso, sono anche sintomo di patologia.
Cambiamenti in gusto e olfatto
Se qualcosa che prima vi piaceva ora ha un odore o sapore sgradevole, può essere che stiate aspettando un bambino.
Spesso i recettori di questi due sensi si alterano temporaneamente, facendovi provare fastidio verso cibi che prima mangiavate tranquillamente.
Minzione frequente
Durante la gravidanza lo stimolo di urinare aumenta.
Ciò è normale, visto anche che si assumono molti più liquidi in quanto anche la sete è aumentata, e lo spazio occupato dal feto che si sta formando nell’utero stimola maggiormente la vescica.
Seno teso o gonfio
Proprio come durante la sindrome premestruale, anche il seno è coinvolto nel cambiamento durante la gravidanza. Se notate che si è leggermente gonfiato o presenta una tensione, potrebbe essere perché siete in dolce attesa.
Mal di testa
Questo è un altro dei tipici sintomi di una gravidanza.
Sebbene non tutte le donne lo sperimentino, mal di testa e cefalee possono essere all’ordine del giorno durante la gravidanza.
Sonnolenza
Pigrizia e sonnolenza possono essere sintomatici di un bambino in arrivo.
Ovviamente la sonnolenza può essere anche dovuta al fatto che di notte dormite poco e/o male; accertatevi, dunque, che non vi siano altre motivazioni alla base di questo sintomo.
Sbalzi d'umore
Cambiamenti di umore, voglie improvvise, sensibilità sono spesso significativi di una gravidanza in corso.
Crampi
Crampi simili ai crampi mestruali possono essere un altro dei segnali che il corpo invia nel corso di una gestazione.
In realtà, ovviamente, non è presente la mestruazione, ma il tipo di crampo che ne deriva è esattamente dello stesso tipo.
Aumento della fame
Anche un appetito aumentato può stare a significare che è in corso una gravidanza.
Ricordate che avere spesso e più fame non vuol dire che dobbiate mangiare il doppio: la vostra dose normale deve essere solo meglio bilanciata per apportare tutti i nutrienti necessari al nascituro.
Capezzoli dal colore più scuro
Tale cambiamento è dovuto all’aumento della pressione sanguigna in gravidanza. La stessa cosa succede ai tubercoli di Montgomery, che si fanno più sporgenti e con un colore più scuro.
Addome duro e gonfio
Così come per la stitichezza, in gravidanza può capitare di avvertire un gonfiore addominale o la pancia più dura. Come mai? Semplice: a causa dell’aumento di progesterone che determina un rallentamento del transito intestinale.
Spossatezza
Anche se ci si trova all’inizio della gravidanza, i cambiamenti possono essere all’ordine del giorno.
Tra questi, vi è anche una fisiologica stanchezza, causata dall'abbassamento della pressione sanguigna. Ovviamente la stanchezza è alla base di molte altre patologie, in primis l’anemia.
Con delle analisi del sangue potrete verificare se dovrete integrare il ferro o se, invece, si tratta di gravidanza.
Dunque, non sottovalutare questi sintomi e per qualsiasi necessità consultare lo specialista.